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Home » Umbria, caccia aperta: pioggia di sanzioni

Umbria, caccia aperta: pioggia di sanzioni

di Francesca Torricelli
17 Settembre 2017
in Opinioni
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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di Sauro Presenzini
Coordinatore regionale guardie giurate Wwf

Apertura generale della caccia. I cacciatori riempiono i carnieri di sanzioni, sequestri e denunce. L’apertura generale della caccia, rovinata dalla pioggia, molti cacciatori infreddoliti e rinchiusi nelle macchine a bordo strada, in attesa di tempo migliore, già intorno alle 5 del mattino per accaparrarsi i ‘posti migliori’.

Soliti posti, soliti ‘attori’ solite infrazioni, la più gettonata ovviamente il mancato rispetto della distanza di sicurezza dalle strade e dalle case, che per la cronaca è di 50 metri dalle strade, tutte le strade carrozzabili e 100 metri dagli immobili adibiti a civile abitazione o fabbricati ad uso luogo di lavoro e simili (serre, rimesse attrezzi, cantieri, fienili ecc).

Poiché trattasi di una distanza di rispetto, essa prescinde dal fatto che quello stabile, quel luogo di lavoro sia al momento abitato/presenziato e/o ci sia attività umana. Mentre quando si spara (che è cosa ben diversa dal cacciare, ovvero il vagare per le campagne con il fucile in mano) in direzione di strade, case, luoghi di lavoro, la distanza minima di rispetto e sicurezza aumenta, e diventa di almeno 150 metri. Ma oltre al tempo inclemente, ovvero la pioggia dal cielo, ecco piovere sulla testa dei cacciatori scorretti sequestri di fucili, munizioni, sanzioni amministrative e multe e dulcis in fundo anche una denuncia penale per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

4 i fucili sequestrati in nemmeno tre ore di vigilanza da parte delle pattuglie del Wwf, una denuncia penale contro un cacciatore esagitato, per essersi opposto al sequestro del fucile, quale atto obbligatorio in capo agli agenti operanti, lo stesso asseriva che non avrebbe consegnato la sua arma, opponendosi attivamente e non solo passivamente, al materiale sequestro del fucile. Altre 4 sanzioni amministrative da 206 euro l’una, tutte per la mancata distanza di rispetto durante l’esercizio venatorio.

Le sanzioni e i controlli mirati sono scattati a fronte di numerosissime segnalazioni della gente comune, evidentemente sempre più insofferente contro questi atteggiamenti poco rispettosi da parte dei cacciatori, della sicurezza e della tranquillità della gente comune.
Un cacciatore si era appostato, con il fucile in mano, in mezzo ad una vigna a 21 metri dalla strada, mentre un altro direttamente sulla strada, con uno sgabello rudimentale piazzato proprio sul ciglio di una strada carrozzabile, in corso di accertamento la qualificazione topografica di una strada e la sua toponomastica per eventuale ulteriore sanzione.

Quello che il Wwf stigmatizza, è l’erronea informazione veicolata, quasi fomentata, contro i poteri previsti dalla Legge in capo alle guardie volontarie e asseritamente ridotti per efficacia e competenza rispetto a qualsiasi altro pubblico ufficiale. La denuncia penale infatti, è scattata a motivo di questa informazione distorta, di cui fa ovviamente le spese il cacciatore di turno, che evidentemente gli ha dato credito, ora nei suoi confronti, immediata scatta il ritiro e sospensione del porto d’armi e la detenzione di qualsiasi tipo di arma da lui al momento detenuta in casa.

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