Una Lega di lotta e di governo quella che si presenta in Regione per la consueta conferenza stampa di inizio anno, per fare il bilancio di ciò che è stato fatto e programmare i prossimi impegni politici. Con un occhio a Perugia e un altro a Roma. Con i due consiglieri regionali Emanuele Fiorini e Valerio Mancini ci sono Virginio Caparvi, Luca Briziarelli e Sandro Cretoni.
MANCINI: «ECCO LE NOSTRE BATTAGLIE» – VIDEO

Il giro di boa La data scelta non è casuale: è a due mesi esatti dalle elezioni politiche – fissate per il 4 marzo – oltre a rappresentare un ideale giro di boa nel mandato amministrativo in Regione. Sono trascorsi i primi 30 mesi, ne restano altrettanti – ricorda Mancini – sottolineando che anche la sua carica di vicepresidente sarà rimessa sul tavolo.
Le citazioni I temi storici della Lega nazionale restano presenti, calvalcati come al solito a spron battuto: contro lo ius soli, contro le politiche delle coop rosse, contro le teorie gender. Ma si fanno spazio anche riferimenti che non ci si aspetterebbero in una conferenza, alla Costituzione e al concetto di ‘Modernità Liquida’ di Zigmunt Baumann.
Il respiro nazionale È tutto inserito in un percorso di cambiamento che il partito di Salvini sta conducendo a vari livelli, per trasformare la Lega in una forza di governo. E ognuno ha i suoi obiettivi: «L’appuntamento del 4 marzo – dice in apertura Virginio Caparvi – è solo uno passaggio, il nostro obiettivo, qui in Umbria, è il 2020 perché siamo convinti che sia possibile cambiare anche il governo della regione»
Il lavoro «Solo le Partite Iva hanno perso il 25% di fatturato in un anno. Bisogna parlare non solo di lavoro ma di lavoro dignitoso, così come era concepito nell’articolo 1 della Costituzione. Lavorare in modo saltuario e con stipendi da fame non è lavoro. Oggi il capitale sta da una parte e i lavoratori da un’altra, invece dobbiamo creare le condizioni per creare vero lavoro, quello che ha testa e gambe qui in Umbria: non basta una variazione al piano regolatore per far installare un centro commerciale, ma parlare di trasporti, di servizi, di investimenti».
Le battaglie «Siamo orgogliosi che i nostri esposti e le nostre denunce hanno portato a galla certe verità», ha detto Fiorini, che poi ha calcato la mano sull’aspetto economico in relazione all’immigrazione: «Nessuno si permetta di dire che gli immigrati sono una risorsa. Lo saranno quando i nostri cittadini staranno tutti bene e i nostri giovani potranno sposarsi e fare dei figli senza dover contare sull’aiuto di genitori e nonni perché non hanno un lavoro decente».
Prima gli italiani Quello contro l’immigrazione resta uno dei leitmotiv del discorso ma anche in questo ambito c’è un colpo di teatro. In sala c’è Josef Lushi, neo 18enne e neo cittadino italiano che Valerio Mancini presenta come «il nostro modello», in contrapposizione allo ius soli. «Ci siamo fatti una chiacchierata e conosce la storia di Perugia e dell’Umbria meglio di me, lui ha fatto un percorso, ha chiesto e ottenuto la cittadinanza italiana ed è questo il nostro ideale, non aprire le porte a tutti in modo indiscriminato».
I prossimi 30 mesi «Le infinite battaglie interne a questa maggioranza stanno di fatto ricadendo sui destini di questa regione e l’imminente campagna per le politiche 2018 non farà altro che acuire questa emergenza – ha detto Valerio Mancini – fino ad ora il Pd ha cercato di difendere le poltrone senza portare soluzioni. La Lega in questi due anni ha trattato tanti temi importanti che toccano da vicino i cittadini, alcune battaglie sono state vinte, altre inascoltate (come quelle per la moschea di Umbertide); altre ancora purtroppo perse come per la viabilità ordinaria, ma perseveriamo. I temi dei prossimi 30 mesi sono: cultura, ambiente, lavoro e calo di natalità».