Sono state oltre 4 mila le aste immobiliari registrate in Umbria nel 2020 durante il periodo di attività dei tribunali, con un record a Perugia (3 mila 554), che si aggiudica così il terzo posto a livello nazionale, dopo le province di Milano e Roma. A renderlo noto è il Centro studi AstaSy Analitics di NPLs RE_Solutions nel suo ‘Report Aste 2020 – Time Out’, precisando come sia impossibile parlare di un «calo percentuale» poiché le stesse aste si sono bruscamente interrotte, e alcune ancora lo sono, a causa del Covid.
Tutti i numeri
Le aste immobiliari in Umbria (per la precisione sono state 4 mila 064) rappresentano il 3,48% del totale in Italia, mantenendo il 13° posto come regione per numero di esecuzioni immobiliari. La provincia di Terni si attenta invece all’81° posto, con 510 esecuzioni. In media l’inizio delle procedure risale al 2014 nella provincia di Perugia e nel 2015 in quella di Terni. La procedura più vecchia ancora attiva che giace nei meandri dei tribunali risale al 1989 nel perugino e al 1994 nel ternano. La chiusura dei tribunali causa Covid ha invece rinviato in tutto il territorio italiano 123 mila aste circa, con un mancato recupero di oltre 8,5 miliardi di euro. «È questa quindi la cifra che i creditori non recupereranno nei business plan dell’anno 2020, ma non possiamo ancora parlare di perdita, al momento si tratta solo di un allungamento dei tempi» commenta Mirko Frigerio, presidente del Centro Studi AstaSy Analytics. «In un contesto così difficile – aggiunge Alessandro Venturi, specialist NPLs RE_Solutions – AstaSy Umbria – nel 2021 un ruolo da protagonista sarà giocato dalle operazioni extragiudiziali. È opportuno ricordare che il 32% delle esecuzioni immobiliari hanno la possibilità di trovare un accordo tra creditore e debitore».
