Vaccino agli avvocati, partenza domenicale ‘a sorpresa’

In tutta l’Umbria i professionisti sono stati contattati fra sabato e domenica per ricevere le dosi Astrazeneca poche ore dopo

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Vaccini-lampo (110 dosi di Astrazeneca) agli avvocati del foro di Perugia, con relativa fila al Cva di Trestina (Città di Castello) domenica mattina: la polemica politica è servita e si basa sul fatto che, mentre per gli ultra 80enni l’Umbria presenta medie vaccinali inferiori a quella nazionale (36,1% come prima dose contro il 42,9% e 12,4% con entrambe le dosi a fronte del 14,7% italiano, dati Gimbe), la Regione accelera sulla vaccinazione della categoria degli avvocati attraverso le dosi ‘avanzate’ presso il distretto Usl dell’Alto Tevere. Doverose alcune premesse: in ambito giustizia le vaccinazioni procedono sia per magistrati che per il personale amministrativo e anche gli avvocati, combattendo non poco, sono riusciti ad ottenere tale ‘diritto’; importante – come affermato anche a livello nazionale – è vaccinare più persone possibili; se in Umbria la ‘campagna’ per gli ultra 80enni non presenta ritmi elevati, è in primis per la scarsità di dosi che non consente accelerazioni particolari per chi deve ricevere i prodotti Pfizer e Moderna, entrambi a ‘doppia dose’ e legati ad una pianificazione che non può lasciare indietro chi ha già ricevuto la prima. L’attacco dei consiglieri regionali del Pd è però diretto e punta su alcuni aspetti già rimarcati nei giorni scorsi dalla minoranza.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Vaccinazioni anche a Terni

Anche a Terni, a seguito della comunicazione da parte dell’Ordine degli avvocati a tutti i propri iscritti, sono state distribuite, dal primo pomeriggio di domenica, 160 dosi del vaccino Astrazeneca. Gli avvocati ternani si sono messi diligentemente in fila presso gli ambulatori di via Bramante per ricevere la prima dose del vaccino.

«I vaccini avanzati? Agli avvocati»

«La Regione e la maggioranza a traino leghista smentisce ancora se stessa – affermano i consiglieri regionali Dem -. Prima a mezzo stampa dichiara prioritari i vaccini ai più fragili e agli anziani, come proposto dal Pd, ma poi le dosi in esubero vengono destinate agli avvocati senza aver previsto una lista di supplenti. In una regione come l’Umbria, in cui persistono ancora difficoltà nelle prenotazioni degli aventi diritto, giunge notizia che nella tarda serata di sabato 20 marzo, l’Ordine degli avvocati di Perugia a mezzo Pec, abbia avvisato una parte dei propri iscritti, previa richiesta della Usl 1, della disponibilità di oltre 100 dosi di vaccino avanzate, da somministrare nella seduta vaccinale di domenica mattina, senza alcun criterio di priorità».

La fila di domenica al Cva di Trestina

«Quale criterio?»

«Ringraziando gli operatori sanitari per il grande lavoro che stanno svolgendo, così come gli oltre 100 avvocati che hanno atteso in fila da questa mattina e si sono messi immediatamente a disposizione perché nessuna dose di vaccino andasse sprecata – osservano gli esponenti del Pd a palazzo Cesaroni -, restiamo però allibiti dalla gestione disorganizzata, confusa e opaca delle dosi in esubero predisposta dalla giunta Tesei. Con quale criterio e su quali basi scientifiche si è deciso di destinare tutte le dosi di vaccino avanzate esclusivamente ad un ordine professionale? Perché non ai commessi di negozi e supermercati, o del trasporto pubblico, a chi è impegnato nel settore delle pulizie o a qualunque categoria di lavoratori essenziali? Oppure perché non i disabili, i loro familiari, ai caregiver o alle badanti dei nostri anziani? Su questa scelta del tutto arbitraria, contestuale ai gravi ritardi sul fronte delle vaccinazioni agli anziani ed ai fragili, chiederemo che si faccia chiarezza a partire dalla dommissione d’inchiesta istituita presso l’assemblea legislativa».

«Liste e chiarezza. I più fragili non vanno lasciati indietro»

«Sappiamo quanto sia importante in questo momento procedere a passo spedito con le vaccinazioni, ma nella gestione delle dosi di avanzo servono criteri e trasparenza e non certo errori ed improvvisazione, con il rischio di lasciare indietro ancora una volta i soggetti più fragili, i più esposti e gli ultimi. Non a caso la richiesta che abbiamo avanzato nei scorsi alla Regione è stata quella di rendere ufficiale un calendario delle prenotazioni e delle vaccinazioni, con relativi tempi, categorie coinvolte e modalità di somministrazione, oltre che la proposta del Partito Democratico di predisporre urgentemente una lista di supplenti per la vaccinazione, una sorta di lista alternativa sia di categoria prossima a chi si era prenotato, ma anche di tutte le altre categorie di persone che si dichiarassero disponibili, esattamente come si è già fatto da settimane nelle altre regioni. Abbiamo ben compreso le forti lacune organizzative legate al piano vaccinale ma tanto più nella gestione delle dosi avanzate non può esserci discrezionalità e improvvisazione. Nessuna dose può andare sprecata – concludono i consiglieri regionali del Pd -, e proprio per questo motivo rinnoviamo l’appello, oggi ancora più forte, alla giunta Tesei, a predisporre quanto prima una lista dei sostituti che possa garantire il diritto alla salute e all’eguaglianza di tutti i cittadini umbri, a partire dai più fragili e dai più esposti al rischio di contagio, in modo tale da non lasciarli indietro ancora una volta».

Thomas De Luca

Thomas De Luca (M5s): «Chi prima arriva prima si vaccina, in Umbria vale per gli avvocati ma disabili e categorie fragili sono ancora in coda»

«Il centro vaccinale dell’Alta Valle del Tevere a Trestina trasformato nel peggior mercato del pesce rionale», scrive il consigliere regionale del M5s Thomas De Luca. «Domenica mattina 110 avvocati sono stati chiamati a vaccinarsi con un sms. Chi prima arriva gli viene somministrata la dose. E chi se ne importa delle persone fragili e con disabilità, di chi ha malattie pregresse, dei care giver, del personale del commercio esposto in prima persona al contagio. Mancanza di trasparenza, mancanza di pianificazione ma soprattutto mancanza di una guida autorevole. In buona sostanza, il caos e l’anarchia decidono le priorità vaccinali della Regione Umbria. Non sono di certo le istituzioni a farlo, visto che negli atti votati in Assemblea si è fatto riferimento a ben precise categorie per stabilire priorità in modo trasparente cercando di impedire prevaricazioni di ogni sorta. Anche per questo avevamo proposto le liste di riserva prendendo ad esempio il modello Lazio. Quale sia stato in questo caso il criterio utilizzato per scegliere gli avvocati non è dato saperlo. Sappiamo che gli avvocati sono stati tra quelle categorie che hanno gridato più forte in questi giorni formulando espressamente richiesta alla Regione di essere vaccinati. Non vorremmo che alla fine sia questo il criterio prevalente per stabilire le priorità in Umbria. Alla faccia di tutte quelle categorie – conclude De Luca – e di quelle persone fragili che restano in coda e su cui l’Umbria registra un notevole ritardo. Ancora una volta si manifesta tutta l’inconsistenza della governatrice Tesei, incapace di imporsi verso i suoi collaboratori e di dare una guida autorevole alla Regione».

La Usl Umbria 1: «Questa soluzione è stata maturata in quanto nella giornata odierna c’erano poche prenotazioni ed alcune persone hanno disdetto»

La direzione aziendale dell’Usl Umbria 1, in relazione alle notizie stampa che stanno girando in queste ore sulla questione della vaccinazione di un gruppo di avvocati presso il punto vaccinale territoriale di Trestina di Città di Castello, sottolinea che tutti i referenti dei servizi essenziali, non solo avvocati, ma anche operatori della scuola, assistenti sociali, forze dell’ordine ed onoranze funebri, sono stati allertati della presenza di alcuni posti liberi nella giornata di domenica 21 marzo e solo alcuni hanno risposto tempestivamente. Stando ai dati raccolti, infatti, nello specifico risultavano solo 5 prenotazioni per il punto vaccinale di Trestina (su 118 disponibili), 10 per quello di Bastia Umbra e 28 per quello di Ponte D’Oddi di Perugia. «Questa soluzione è stata maturata – afferma il direttore sanitario Massimo D’Angelo – in quanto nella giornata odierna c’erano poche prenotazioni ed alcune persone hanno disdetto. Con l’obiettivo, da tutti condiviso, di non sprecare vaccini e giornate di lavoro in questa delicata fase della vaccinazione, gli operatori sanitari nella serata del sabato hanno contattato i referenti dei servizi essenziali, che erano già caricati a sistema, comunicando la disponibilità e l’opportunità di coprire posti liberi ed anticipare la vaccinazione». Michela Cardamone, responsabile del team vaccinale dell’Usl Umbria 1, specifica che «non abbiamo operato in base a canali preferenziali ma con il principio che avevamo agende con posti disponibili per coloro che devono comunque ricevere il vaccino AstraZeneca che, in questo momento, sono tutti gli operatori dei servizi essenziali. Mentre dal primo aprile ci dedicheremo a tutte le categorie delle persone fragili che, invece, dovranno essere vaccinate con Pfizer». A rispondere all’appello non sono stati solo gli avvocati ma anche gli operatori degli altri servizi. Nello specifico a Trestina, oltre ai sopracitati, sono stati vaccinati anche alcuni rappresentanti delle categorie degli assistenti sociali e delle onoranze funebri. A Bastia sono stati dirottati anche vari rappresentanti delle forze dell’ordine che non si erano potuti vaccinare in precedenza. A Perugia, infine, si sono presentati coloro che afferiscono al mondo della scuola e delle onoranze funebri. Un recupero di posti che ha richiesto un notevole sforzo anche agli operatori sanitari in queste operazioni aggiuntive.

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