Domenica 20 febbraio, nella basilica di San Valentino è stata celebrata la festa delle nozze d’argento – 25 anni di matrimonio – presieduta da monsignor Francesco Antonio Soddu vescovo di Terni-Narni-Amelia. Circa 30 coppie, provenienti da Terni e provincia, dall’Umbria e da Filottrano in provincia di Ancona, accompagnati dai figli e in qualche caso anche dai nipoti e genitori, hanno rinnovato davanti all’urna di San Valentino gli impegni consacrati sull’altare nel giorno del matrimonio. Tra loro anche alcune coppie che hanno celebrato i 30 anni di matrimonio. Ai partecipanti è stata consegnata la pergamena ricordo e alle signore un omaggio floreale.
Le parole del vescovo
Salutando i presenti monsignor Soddu ha rivolto parole gioiose di benvenuto sottolineando la bellezza delle coppie di sposi: «Arrivando verso l’altare vi osservavo e pensavo quanto sono belli, perché davanti a Dio la bellezza acquista il significato profondo dell’amore. Il comandamento nuovo che vi amate come gli agli uni gli altri come vi ho amato, è il nucleo centrale non soltanto oggi, perché in questo comandamento vi è il senso dell’essere cristiani, il motivo per cui Dio è amore, quello stesso amore che ha dato all’umanità attraverso il suo figlio Gesù. Non si tratta semplicemente di un’imitazione di Cristo, ma di un’adesione al ciò che lui ha fatto, ha ricreato l’umanità con la sua morte. Con la sua donazione egli salva l’umanità e si unisce, come nelle nozze, all’umanità, infatti l’unione di Cristo all’umanità è un’unione sponsale, un’unione indissolubile. Ecco che cosa state celebrando voi: il sacramento dell’unione sponsale. A voi sposi questo è dato affinché nelle vostre attività quotidiane, nella vostra vita, possiate sempre manifestare questo amore grande che Dio ha avuto per voi e che voi avete l’uno per l’altro nella vostra famiglia e che avete sancito con l’esistenza dei vostri figli. Tutto questo si manifesta con i rapporti delle famiglie per creare la comunità e la società. Che l’amore di Dio nei vostri confronti sia questo sbocciare di un giardino, l’esplodere di grandi luci e belle luminose che rendono la vita più bella, così come ho trovato nei vostri volti e nei vostri sguardi entrando in questa chiesa».