‘Imbusta una mascherina e mandala al ministero dell’istruzione’: l’iniziativa è veicolata anche dal comitato ‘A scuola Umbria’ che fa parte della rete nazionale ‘Scuola in presenza’, per chiedere a genitori, docenti e studenti di restituire le mascherine. Un gesto simbolico volto a chiedere la fine dell’obbligo dei dispositivi in classe. La stessa rete, che rappresenta oltre 40 comitati nella penisola creati in contrapposizione alla didattica a distanza, sta facendo girare tra presidi, insegnanti e utenti delle scuole un documento che sostiene le ragioni di questa posizione.
Martina Leonardi: «Nessuno studio scientifico dimostra l’efficacia delle mascherine»
La rete nazionale ‘Scuola in presenza’ ha anche inviato al presidente del Consiglio, al ministro della Salute, al ministro dell’Istruzione e per conoscenza a tutti i partiti presenti in parlamento, una lettera sull’utilizzo delle mascherine. Martina Leonardi del comitato ‘A scuola Umbria’ evidenzia i punti più importanti della lettera: «L’Organizzazione mondiale della sanità non ha mai raccomandato l’uso generalizzato di mascherine; nessuno studio scientifico dimostra l’efficacia delle mascherine nel contenimento della diffusione di virus come il Sars-Cov-2, e che invece è dimostrato che in passato esse abbiano avuto effetti controproducenti in epidemie comparabili; il rapporto rischi/benefici, specie per i bambini, sconsiglierebbe l’uso delle mascherine; l’obbligo di mascherina è stato imposto dal Governo italiano sulla base di pareri di un comitato tecnico scientifico che non ha mai fornito le prove scientifiche delle sue valutazioni, e i cui verbali sono spesso ancora secretati. Siamo ormai gli unici in Europa a pretendere l’utilizzo delle mascherine dentro la scuola – afferma la Leonard – e siamo certi che questo non possa che far riflettere. Bisogna essere prudenti. Non dobbiamo abbassare la guardia. Però è innegabile che la pandemia, oggi, non è la stessa di marzo 2020. Con la fine dello stato d’emergenza molte misure restrittive vengono meno, ma l’Italia è la più lenta a ripristinare la normalità. Il caso che ora ci sta più a cuore è quello delle mascherine imposte a scuola».