di ‘Montagne Misteriose’
Il pittoresco borgo di Castel Rinaldi – frazione di Massa Martana da non confondersi con il paese, non lontano, di Castel Ritaldi – fu costruito, secondo la tradizione, nel 1161 da un certo Rinaldo duca di Calabria e fece parte anche del feudo dei conti Arnolfi. Venne fortificato probabilmente tra il XIV e il XV secolo.
Avamposto guelfo, venne attaccato dai ghibellini di Todi che lo costrinsero alla sottomissione. Eretto in una zona poco stabile, intorno alla prima meta del 1400 fu danneggiato da ripetute frane e smottamenti che ridussero notevolmente le dimensioni del castello, facendo crollare anche lโabside della chiesa.
A poche centinaia di metri dalla rocca di Castel Rinaldi, verso ovest, a poca distanza dalla via Flaminia, non lontano dalla localitร Colle Palombaro e lungo il fosso di Castel Rinaldi, esiste una preziosissima testimonianza rimasta pressochรฉ sconosciuta, malgrado essa fosse nota fin dalla fine del secolo XVIII all’abate Di Costanzo.
Lo stesso abate infatti cosรฌ scriveva: ยซโฆsi veggono alcune grotte. Una delle quali era un sepolcreto o un colombario con molte piccole nicchie per le olle cinerarie divise in vari ordini sino a sette lโuna sopra l’altraยป. Si parla di una probabile necropoli pagana di un antico popolo che ha antropizzato la zona molto prima della colonizzazione dei Romani. Nelle pareti tufacee del fosso sono state, infatti, scavati ambienti ipogei. La necropoli รจ conosciuta dai pochi abitanti del posto e non ha indicazioni per raggiungerla, per di piรน, soprattutto nei periodi estivi, รจ completamente coperta e nascosta dalla vegetazione.
Sempre nell’area della necropoli di Castel Rinaldi, sulla rupe opposta agli ambienti ipogei che conservano le nicchie funebri, si nota una piccola apertura nel terreno semicoperta dalla terra che si รจ accumulata con il tempo che nasconde una grotta perfettamente circolare con una colonna centrale.
La grotta, che รจ stata scavata nella roccia tufacea, presenta una colonna centrale di forma quadrata con gli angoli smussati che a mano a mano che si avvicina alla parte alta si allarga assumendo la forma di un fungo. Non si conosce la funzione specifica che la grotta aveva in origine, ma essendo inserita nell’area sacrale della necropoli, ed essendo coeva alla stessa, si puรฒ sospettare che abbia avuto la funzione di un tempio o sia stata essa stessa un’area tombale particolare.