di L.M.
Città di carattere industriale, Terni era definita ‘la Manchester italiana’, rappresentando un punto di riferimento per la siderurgia nazionale. Nel ‘900 ci fu un importante vento di fiducia e di progresso nella città, tanto da portare al proliferare di attività commerciali nel centro storico. La Terni modaiola poteva vantare nomi che sarebbero poi diventati importanti e noti, così come nei settori enogastronomici, della ristorazione e dell’alta pasticceria. Terni, nonostante fosse una piccola provincia, aveva la capacità di competere con le grandi realtà nazionali e internazionali. Fin dagli albori è sempre stata unita ad uno stereotipo sbagliato, quello di essere la ‘città dell’acciaio’, come se al di fuori di questo non potesse essergli riconosciuta nessun’altra eccellenza.
L’associazione culturale Nazione Futura ha così deciso di lanciare lo slogan ‘Terni, la New York italiana’, per dare spazio al modello di economia, cultura e commercio, espressione della visione liberale della società novecentesca, che per circa un secolo ha rappresentato il territorio. «L’idea è quella di mettere l’uomo con la sua identità, i suoi costumi, le sue tradizioni, la sua audeterminazione al centro della riflessione politica – spiega Francesco Santocchi di Nazione Futura -. Identità che abbracci concetti di legame con la grande storia della nostra civiltà. New York è una città aperta, libera, innovativa, dove l’ospitalità, il commercio, lo shopping, l’economia e la finanza, ma anche cultura e iniziative culturali, dominano la scena. Questi sono i punti chiave sui quali trovare delle analogie per fare di Terni una città d’avanguardia globale». Nazione Futura è un movimento di idee del liberal conservatorismo nata nel 2017, con l’obiettivo di favorire il dibattito politico. L’attività di think tank si sviluppa attraverso la pubblicazione di un trimestrale cartaceo e di aggiornamenti quotidiani sul web.
Nazione Futura ha pensato ad alcune tematiche da poter affrontare per rilanciare l’economia e la cultura nella provincia ternana. «Comunicazione del territorio non solo in chiave turistica, culturale, paesaggistica – prosegue Santocchi – ma anche produttiva e industriale verso stakeholder esterni, con una chiave di comunicazione di carattere socio umanistico. Tavoli di confronto con imprese, associazioni di categoria e sindacati; disegnare un modello di città marketing oriented che metta al centro il focus sulla cultura umanistica, sulle tradizioni e identità; coinvolgere realtà socio economiche locali e i propri stakeholder nel disegnare un progetto di sviluppo, crescita e innovazione; realizzare grandi eventi culturali su tutti i macro-settori economici e finanziari della città, con una funzione pedagogica, di sviluppo e innovazione; realizzare di un centro fieristico dove poter ospitare grandi eventi; coinvolgere le scuole secondarie di secondo grado in tutte le attività volte a disegnare questo modello di città; Terni città universitaria con un proprio ateneo e centro di ricerca che sia funzionale ai settori strategici della città».
