Comune Terni, il Pd: «Fermare l’asta per San Liberatore». C’è l’ok dell’esecutivo

Filipponi, Spinelli e Proietti chiedono lo stop, la giunta approva. «Ma le contestazioni tecniche addotte a supporto della richiesta di sospensione non trovano fondamento»

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La nuova giunta c’è, le deleghe anche. E allora il Pd si muove con la prima interrogazione rivolta al sindaco Stefano Bandecchi e all’assessore di competenza, vale a dire (patrimomio) Michela Bordoni: mirino sull’asta pubblica di alienazione per un terreno a San Liberatore. Il bando scade martedì.

IL BANDO CONTESTATO – DOCUMENTI

Filipponi

Cosa c’è all’asta

A scrivere sono Francesco Filipponi, Maria Grazia Proietti e Pierluigi Spinelli: «L’amministrazione uscente di destra ha predisposto un bando di alienazione di un terreno sito a San Liberatore di Collestatte di circa 2.700 metri quadrati, al prezzo base di 12.150 euro; la presente richiesta di ritiro è stata predisposta il primo giorno utile dopo la proclamazione degli eletti, in quanto il bando è stato pubblicato in piena campagna elettorale dopo la sospensione del precedente consiglio comunale; sul terreno in questione sono presenti due manufatti relativi al pubblico acquedotto che possono potenzialmente essere utilizzati come deposito dell’acqua per le emergenze idriche per le frazioni di San Liberatore e limitrofe, e per Collestatte Paese. I due manufatti di cui sopra non sono oggetto di vendita, ma rimarrebbero inglobati all’interno del terreno oggetto di asta, con due passaggi di servitù della larghezza di 3 metri e tali passaggi di servitù non riguardano però il percorso dell’acquedotto dai manufatti fino alla particella sottostante, sempre di proprietà pubblica e non oggetto di vendita; tale terreno comunale è ubicato in una posizione paesaggistica particolarmente di pregio, con vista sulla Valnerina Ternana ed all’interno del parco Fluviale del Nera». Si arriva al dunque.

Pierluigi Spinelli

Richiesta di stop

Il gruppo Pd chiede al sindaco di ritirare o sospendere il bando in autotutela. Motivo? «L’acqua è un diritto pubblico di tutti: tanti anni fa fu individuata quella posizione per la realizzazione del deposito dell’acqua proprio a tutela dei cittadini di San Liberatore, delle frazioni limitrofe, e di Collestatte Paese; pur essendo quella di quest’anno una stagione particolarmente piovosa, siamo purtroppo in una fase storica di emergenze idriche per via dei cambiamenti climatici. È necessario ritirare o sospendere il bando di vendita per valutare meglio se i passaggi di servitù previsti nel bando sono sufficienti, in particolare se non sia il caso di prevedere una ulteriore fascia di almeno tre metri per ciascun lato lungo il percorso dell’acquedotto, nel caso siano necessari in futuro lavori di sostituzione o riparazione dell’acquedotto; quel terreno ha attualmente una destinazione urbanistica, secondo PRG, di Zona E1 Agricola e zona E5 Boschiva. Questa destinazione sta consentendo una vendita del terreno a 4 euro e 50 centesimi al metro quadro, per poco più di 12.000 euro. Questo terreno è però in una posizione paesaggistica particolarmente di pregio, con vista sulla Valnerina Ternana ed all’interno del parco Fluviale del Nera. È necessario ritirare o sospendere l’asta di vendita per approfondire meglio la valutazione economica del terreno, poiché nel caso il vincitore dell’asta volesse in futuro modificare destinazione urbanistica e quindi utilizzo del terreno, ad esempio a fini turistico-ricettivi che è uno dei perni sui quali deve puntare il territorio della ex VI^ Circoscrizione Valnerina, quel terreno varrebbe molto di più, probabilmente almeno 100.000 € in più. E il Comune di Terni non può permettersi un potenziale ammanco, soprattutto di una cifra così alta. Se sarà attribuito un maggior valore, con quei 100.000 euro proponiamo che l’amministrazione comunale completi almeno una delle opere lasciate incompiute a Collestatte Paese dalla precedente amministrazione di destra, come ad esempio il palazzo dell’ex sede del comune di Collestatte per il quale non si sa se i fondi rimasti sono sufficienti per un intervento serio di miglioramento sismico visti i cinque anni trascorsi – concludono – invano nei quali i prezzi delle lavorazioni e dei materiali sono aumentati, o i campetti in loc. Fontevecchia le cui risorse stanziate dalla giunta Pd di Di Girolamo sono state sottratte nel 2021 dalla giunta di destra di Latini per completare la fontana di Piazza Tacito».

L’assessore Bordoni

Lo stop, la determina e la curiosità

Nel pomeriggio l’ok in giuna alla richiesta con un atto di indirizzo: «La sospensione – spiega l’assessore al bilancio e al patrimonio Michela Bordoni – si è resa necessaria per approfondire la convenienza finanziaria della vendita con riguardo al terreno in oggetto, patrimonio del Comune, da parte della nostra nuova amministrazione, anche in riferimento alla nota e all’interrogazione del consigliere Francesco Filipponi. Abbiamo anche considerato che la determinazione dirigenziale è del 17 aprile scorso, in pieno periodo di campagna elettorale». All’indomani della giunta ecco la specifica determina dirigenziale che ferma il procedimento. Con curiosità: nel dispositivo viene specificato che l’interrogazione urgente al sindaco non contiene «alcuna motivazione tecnica che vada ad inficiare la correttezza del procedimento, in quanto le contestazioni tecniche addotte a supporto della richiesta di sospensione non trovano fondamento, in particolare, ove si afferma che la servitù da istituire a tutela dell’acquedotto non riguardi ‘il percorso dell’acquedotto dai manufatti fino alla particella sottostante’, evenienza invece prevista dal bando di gara». In ogni caso l’esito non cambia e c’è l’ossequio all’atto di indirizzo dell’esecutivo.

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