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Home » Terni: «Basta coltivare su terreni a rischio»

Terni: «Basta coltivare su terreni a rischio»

di Marco Torricelli
15 Ottobre 2015
in Altre notizie, Ambiente e salute, Economia, Politica
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
Il M5S e «il piatto per il sindaco»

Il M5S e «il piatto per il sindaco»

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Non mollano, i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle e, anzi, spingono ancora di più sull’acceleratore: «Il sindaco di Terni deve impedire, con un’ordinanza, che si coltivino alimenti sui terreni a rischio contaminazione».

GUARDA L’INTERVISTA A THOMAS DE LUCA – IL VIDEO

I rischi I consiglieri del M5S insistono: «Acque e aria, in vaste aree della città – dice Valentina Pococacio – sono state e sono esposte a pesanti contaminazioni, sui terreni soggetti a massicce ricadute delle polveri di ThyssenKrupp Ast ci sono molti campi coltivati e questo ci fa temere che i prodotti possano essere contaminati».

Il piatto Per questo, davanti ad un piatto «pronto per il Sindaco Di Girolamo» con ortaggi provenienti dalle coltivazioni sopra alle discariche, il Movimento 5 Stelle chiede che «anche attraverso una modifica del Piano regionale strategio, si possano prevedere delle provvidenze per incoraggiare gli agricoltori locali a riconvertire le loro produzioni verso coltivazioni non destinate all’alimentazione».

Tutela maggiore Perché, insiste De Luca, «Si deve fare chiarezza su cosa ci sia, veramente, nei terreni dell’ex cava di Sabbione, le aree ‘Maratta 1 e 2’ e ‘Fiori 1 e 2’. E questo si potrà ottenere solo attraverso abalisi serie e per le quali, peraltro, la Regione dovrebbe mettere a disposizione una somma pari a 63.500 euro per ogni terreno da esaminare». Il tutto non solo «per tutelare la salute dei cittadini, che è l’aspetto più importante – dice ancora Pococacio – ma anche per permettere alle aziende che producono su terreni ‘puliti’ di marcare la differenza».

La Regione Il consigliere regionale del M5S, Andrea Liberati, va al sodo: «La Regione non è affatto sensibile rispetto a queste questioni che riguardano Terni e proprio giovedì porteremo l’argomento nell’aula del consiglio, per costringere ad un dibattito che è caratterizzato da eccessiva superficialità, dovuta probabilmente ad una mancata presa di coscienza della gravità del problema».

Il Comune La replica dell’assessore all’ambiente, Emilio Giacchetti, arriva a stretto giro: «In merito al piano regionale di bonifica, e alla sua attuazione – dice – il Comune ha già dato da tempo avviato le procedure di analisi di rischio, come da norma di riferimento. Per quanto riguarda i terreni, la maggior parte, di proprietà privata, il Comune lunedì mattina ha inviato a tutti i proprietari le notifiche come da piano regionale di bonifica. Le notifiche contengono i principi fissati dal piano regionale, tra quali anche gli adempimenti a carico dei proprietari, compresi i relativi divieti. Gli argomenti introdotti dalla notifica saranno inoltre oggetto di approfondimento in un incontro in assessorato con i proprietari nel quale verranno approfonditi tutti i temi in questione. Tutta l‘attività e le procedure seguite dal Comune di Terni sono volte all’esclusivo interesse della tutela della salute dei cittadini e alla salvaguardia del territorio, attendendoci in questo caso anche al principio di precauzione. Ogni altro obiettivo esula dalla nostra azione amministrativa e dalla nostra persona».

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