Giovanni Cardarello
Se, come tutto fa pensare, verrà accolta la proposta del leader di Forza Italia, e Ministro degli esteri, Antonio Tajani, il prossimo 17 e 18 novembre l’Italia assisterà ad un mega election-day. Calcolatrice alla mano mancano quindi 110 giorni al voto. Un voto per il quale sono chiamati alle urne i cittadini di Emilia Romagna, Liguria a Umbria per eleggere il proprio presidente. Si tratta di 7 milioni di elettori. Un test amministrativo di rilievo, fortemente politico.
Regionali Umbria 2024, Stefania Proietti non scioglie la riserva: i motivi
Il test diventa politico in ordine al fatto che, al momento, due regioni su tre di quelle chiamate al voto sono governate dal centrodestra. Con il centrosinistra che sogna di piazzare un secco 3-0 che possa mettere in seria difficoltà l’esecutivo nazionale guidato da Giorgia Meloni. Nelle due regioni del nord i giochi delle candidature sembrano fatti. In Liguria sarà sfida tra il Dem Orlando e la centrista Ilaria Cavo, mentre in Emilia Romagna la sfida sarà tra il sindaco di Ravenna, sempre Pd, Michele De Pascale ed Elena Ugolini, da sempre vicina a Comunione e Liberazione.
I giochi sembravano fatti anche in Umbria con in cartellone la sfida tra la presidente uscente, la leghista Donatella Tesei, e la prima cittadina di Assisi Stefania Proietti. Ma nelle ultime settimane la partita si è riaperta facendo aumentare, in modo esponenziale, le fibrillazioni in entrambi gli schieramenti.
Fibrillazioni che dal lato del centrodestra rischiano di amplificare i dissapori emersi dopo la sconfitta di Perugia (e il sorpasso nazionale di Forza Italia ai danni della Lega). Dal lato del centrosinistra, invece, rischiano di vanificare quanto di buono è stato fatto per riconquistare, dopo dieci anni di inopinate sconfitte, il capoluogo di regione.
Se a questo si aggiunge che l’Umbria è decisiva per conquistare, o evitare, il 3-0 finale, il livello di fibrillazione cresce in modo incontrollato. Ne sono consapevoli le forze politiche che a inizio 2024 hanno firmato il documento ‘Un Patto Avanti’, forze che nella serata di lunedì 29 marzo hanno emesso un documento molto netto. Tanto sugli intendimenti di programma quanto sulle forze con cui vogliono andare in coalizione, per non tacere del candidato presidente da presentare agli elettori.
Il documento, firmato da Tommaso Bori per il Partito Democratico, Thomas De Luca del Movimento Cinque Stelle, Fabio Barcaioli e Gianfranco Mascia di Alternativa Verdi e Sinistra, Maurita Passaquieti dei Civici Umbri, Federico Novelli del Partito Socialista Italiano e Riccardo Vescovi di Demos, è molto chiaro.
In particolare, dove specifica che «vogliamo agire con prontezza, facendo ripartire in breve tempo quella campagna di partecipazione e attivismo che ha già aperto una pagina nuova della politica umbra». Dove sottolinea che «al nostro primo evento lasciammo sul palco una sedia vuota a testimoniare l’apertura al contributo di chiunque. Oggi, come ieri, quella sedia è ancora lì, ma chi vuole occuparla deve aderire a quel programma che è stato motore dei recenti successi elettorali».
E soprattutto dove chiarisce che «oggi, come ieri, la priorità è non perdere questa spinta innovativa fatta di idee e programmi che ci hanno portato a una nuova stagione di vittorie in Umbria. Da questa consapevolezza è nata la richiesta avanzata dalle forze del Patto Avanti alla sindaca di Assisi e presidente della provincia di Perugia, Stefania Proietti».
In sostanza i principali partiti della coalizione di centrosinistra, numericamente parlando, mettono nero su bianco il nome del proprio candidato, esercitano così una pressione importante sulla Proietti. E al tempo stesso invitano le altre forze pronta a coalizzarsi, ovvero Azione, che ha già sostenuto Ferdinandi a Perugia, la lista Comunista e soprattutto Italia Viva di Renzi, a fare un passo avanti, ‘un patto avanti’.
Ma l’appello, accorato, del Patto Avanti è destinato, almeno per le prossime 84 ore, a cadere nel vuoto. Parliamo di un numero specifico di ore (circa 84) non a caso, perché Stefania Proietti non scioglierà la riserva prima che si siano svolti gli eventi religiosi della Perdonanza Francescana. Eventi in programma dalle 21.15 di lunedì 30 luglio alla mezzanotte di venerdì 2 agosto. Eventi che hanno una forte tradizione, un forte impatto religioso, ma anche implicazioni economiche e sociali per la città di Assisi.
A valle di questi eventi, che permetteranno anche di avere la certezza che il campione del centrodestra sarà ancora Donatella Tesei, Stefania Proietti scioglierà in modo definitivo la riserva ed annuncerà la propria candidatura a presidente della Regione Umbria per il centrosinistra. All’orizzonte, al momento, non si scorgono sorprese. Ma in politica, come in questo periodo con il calciomercato, mai dire mai. Nel caso, Romizi (centrodestra) e Ascani (centrosinistra) sarebbero pronti a subentrare.