di M.L.S.
Aggiornamento mercoledì ore 17.30 – L’ex assessore Mascia Aniello interrompe lo sciopero della sete, protesta che stava portando avanti da questa mattina davanti alla sede della Regione Umbria, a seguito della morte del giovane dipendente di Tapojarvi, Sanderson Mendoza.
La Aniello è stata ricevuta dalla presidente della Regione Stefania Proietti. Un lungo colloquio, come dice l’ex assessore in una nota: «Forse c’è ancora speranza di riportare verità e giustizia, dopo la morte annunciata di Sanderson Mendoza, martire delle acciaierie di Terni. Nel corso del lungo colloquio intercorso tre ore fa, la presidente di Regione Umbria, Stefania Proietti ha manifestato forte coinvolgimento personale e politico. Siamo dinanzi a un perimetro delimitato di questioni critiche, oggetto di approfondimento tecnico. La fermezza e le competenze espresse dalla presidente della Regione – conclude – mi convincono a interrompere lo sciopero della sete, in attesa di sue determinazioni».
La notizia
Sciopero della sete davanti alla sede della Regione Umbria. Ad oltranza, fino a quando qualcuno, in primis la presidente della Regione Stefania Proietti, «non darà risposte concrete». L’ex assessore comunale all’ambiente del Comune di Terni, Mascia Aniello, da oggi si mobilita con la sua protesta a seguito della morte del giovane operaio di Tapojärvi, Sanderson Mendoza.
Lo fa, come ha dichiarato, «nel tentativo di scuotere la coscienza collettiva, in assenza di riscontri formali o di iniziative concrete e immediate dalla giunta». La Aniello a suo tempo aveva segnalato «la pericolosità e il danno ambientale delle lavorazioni delle scorie» chiedendo alla Regione di agire sulla Aia, ovvero l’Autorizzazione integrata ambientale, mettendo in campo «prescrizioni più severe nei confronti di Tapojärvi, ad iniziare dalla proibizione del trasporto su gomma dell’acciaio liquido, da far passare invece in apposite condutture».
«La protesta – spiega Mascia Aniello – avviene con una forma pacifica per chiedere di nuovo alla Regione, come feci durante il mio mandato da assessore, la necessità di riaprire l’Aia. Attendo una risposta concreta dalla Regione, finora non ho avuto riscontro di alcun tipo, il mio sarà uno sciopero ad oltranza. Quello che è accaduto era prevedibile e prevenibile».
