di Fra.Tor.
I sindacati degli inquilini replicano alle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa dell’assessore comunale Giovanni Maggi sul tema dell’edilizia residenziale pubblica. «Abbiamo coinvolto tutte le istituzioni competenti, Comune, Ater e Regione, ciascuno per le proprie competenze, nel tentativo di affrontare insieme le criticità . Ma invece di una convocazione in Comune, abbiamo assistito con sorpresa alle affermazioni rilasciate durante la conferenza stampa».
Sull’emergenza abitativa, i sindacati sottolineano di aver presentato proposte concrete, anche prendendo esempio da strategie adottate in altri Comuni umbri. «Chi è in difficoltà oggi non trova alcun punto di ascolto: questo è inaccettabile. Siamo perfettamente consapevoli della scarsità di alloggi disponibili, ma proprio per questo è fondamentale che la Regione intervenga in modo significativo. Il Comune, nel frattempo, dovrebbe dotarsi di strumenti adeguati per far fronte a queste situazioni urgenti».
I rappresentanti esprimono inoltre perplessità sull’annuncio, da parte del Comune, di voler proporre modifiche alla normativa regionale riguardo la partecipazione dei sindacati nei processi decisionali. «Ricordiamo che l’unico margine di discrezionalità previsto, in presenza di criteri molto rigidi, è nelle mani dell’amministrazione comunale, che valuta condizioni come l’inadeguatezza igienico-sanitaria o il pericolo strutturale. Il nostro ruolo – precisano – non è quello di schierarci: ascoltiamo i cittadini e giudichiamo sulla base delle risposte che ricevono dalle istituzioni. Per quanto riguarda i casi di mobilità abitativa, abbiamo più volte scritto sia al Comune che all’Ater. Tocca a loro rispondere. Ci sono persone con disabilità bloccate ai piani alti di palazzine senza ascensore: sono prigioniere nelle loro case. Il vero conflitto di interesse – spiegano – è interno al Comune stesso. Chi valuta le domande è anche chi presiede la commissione ed è dirigente municipale. Perché allora il Comune non aiuta concretamente i cittadini nella compilazione delle domande? Spesso, rivolgendosi agli sportelli comunali, vengono rimandati ai sindacati».
Un ulteriore richiamo arriva sull’Ater: «A Terni ci sono circa 400 appartamenti inutilizzati che necessitano di interventi, una quota che rappresenta il 40% del totale umbro. A Perugia il dato è fermo al 17%». Da qui l’appello all’ente: «Serve una maggiore attenzione per la situazione ternana. Solo nel 2024, a Terni, sono stati riconsegnati 100 alloggi: un numero allarmante su cui vogliamo vederci chiaro in occasione dell’approvazione del bilancio del nuovo consiglio di amministrazione». Anche la Regione è chiamata in causa: «Dovrebbe garantire almeno 5 milioni di euro ogni anno per aumentare il numero di alloggi disponibili».
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