Prodotti ortofrutticoli freschi, acquistati da un grossista della provincia di Roma e ‘spacciati’ a km zero: è quanto hanno scoperto i militari del Nucleo carabinieri forestale di Passignano sul Trasimeno, nel corso di un controllo agroalimentare presso il punto vendita di un’azienda agricola del territorio. Denunciato il legale rappresentante della ditta, in quanto il comportamento scorretto – spiegano i militari in una nota – «costituisce una vera e propria frode nell’esercizio del commercio, sanzionata dall’articolo 515 del codice penale, in quanto il proprietario, nell’esercizio di un’attività commerciale, consegnava una cosa diversa da quella dichiarata».
Molti dei prodotti esposti, infatti, riportavano l’indicazione di ‘produzione propria’. I carabinieri forestali, attraverso un controllo in campo incrociato con le banche dati Agea, hanno invece riscontrato che solo una minima parte era in realtà prodotto dall’azienda nei propri terreni. La stessa azienda ora dovrà provvedere al cambio delle etichette riportando le indicazioni corrette di provenienza dei prodotti acquistati presso terzi. Il giudice potrà inoltre applicare le specifiche sanzioni pecuniarie previste dal decreto legislativo 231 del 2001 per quanto riguarda la responsabilità amministrativa delle aziende.