di Giovanni Cardarello
In un caldissimo (da bollino rosso) pomeriggio di fine primavera, diventa bollente l’account Facebook della Regione Umbria. Un account che, ricordiamo, fa parte del novero della comunicazione istituzionale dell’ente e che è seguito da quasi 67 mila follower. Il motivo dell’esplosione di reazioni, condivisioni e soprattutto commenti salatissimi è la pubblicazione di un post decisamente particolare. Si tratta, nello specifico, di un post con tre immagini a corredo dove si dà conto del taglio del nastro della nuova sede della clinica Lami posta in Strada dell’Infernaccio: a Perugia.
«La nuova sede della Casa di Cura Clinica Lami – si legge nel post – è stata inaugurata questa mattina alla presenza di numerose autorità istituzionali». Spiccano la presenza della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e del sindaco di Perugia Vittoria Ferdinandi. «La Clinica Lami – si legge ancora nel post – offre servizi qualificati e specialistici riferiti ai settori ortopedico, riabilitativo e oculistico. Avviata nel 1950 dal chirurgo Cesare Lami, per disposizione testamentaria dello stesso professionista, alla sua morte avvenuta nel 1985, la clinica passò in eredità alle due arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e Perugia e alla Fondazione di culto e religione ‘Eremo Beato Rizzerio’. Conta 80 dipendenti e un team medico di circa 25 professionisti».
Un percorso virtuoso fatto di tante cure erogate, di ricerca di livello internazionale e di tanti servizi di sanità privata forniti, oltre che di posti di lavoro generati. Ma il nodo non è questo. Il nodo, come si evince dai commenti, è l’ormai annosa diatriba afferente la vicenda della ristrutturazione (da privati) dello stadio ‘Libero Liberati’ di Terni, connesso alla costruzione di una casa di cura (sempre privata) di alto livello per rientrare dall’investimento. Un tema che da diverso tempo scaklda gli animi sia a livello politico (‘no alla sanità privata’ scrivono alcuni commentatori, ‘sì a clinica e allo stadio’ rispondono altri, ‘in campagna elettorale la sanità privata era cattiva ed oggi va bene?’ aggiungono altri ancora) quanto calcistico e campanilistico (‘perché a Perugia le cliniche private vanno bene e a Terni no?’). Tutto,frutto, come sovente accade sui social, di un dibattito che divide ogni argomento in bianco o nero, in tutto giusto o tutto sbagliato.
Ovviamente, come spesso accade su Facebook, non c’è nessuna connessione diretta tra le vicende, così come non c’è nesso di causa tra una clinica ortopedica che sposta la sede a Perugia e una clinica specialistica che deve essere costruita ex novo. Ma tant’è. Resta che in meno di 16 ore il post della Regione Umbria ha raccolto numerose rezioni, spostando inevitabilmente il focus dall’inaugurazione alla contrapposizione tra le cinque cliniche private presenti nel capoluogo, con tanto di posti convenzionati, «necessario supporto alla sanità pubblica» e l’unica clinica privata prevista a Terni che «rappresenta un attacco al cuore dalla sistema sanitario regionale». ‘Era già tutto previsto’, come recitano i versi di uno storico pezzo di Riccardo Cocciante o forse no. Agli atti amministrativi attesi in questi giorni e nelle prossime settimane, l’ardua risposta.