In attesa che il pm Camilla Coraggio – che ha ‘ereditato’ il fascicolo dalla collega Elisabetta Massini – formuli le richieste di rinvio a giudizio con contestuale fissazione dell’udienza preliminare, si torna a parlare dell’indagine ‘Acciaio Sporco’, emersa nel giugno del 2016, con cui l’ex Corpo forestale dello Stato aveva portato alla luce una truffa milionaria ai danni della ThyssenKrupp Ast, concentrata sulle attività del parco rottami dello stabilimento di viale Brin.

Prosciolto Lunedì il gip Federico Bona Galvagno ha disposto l’archiviazione della posizione dell’ex dirigente dell’ente gestione materie prime di Ast, il ternano Massimo Proietti Cerquoni. Ciò aderendo alla richiesta formulata in aula dal pm Coraggio, contro la quale i legali dell’azienda avevano presentato opposizione. L’ex dirigente Ast, difeso dagli avvocati Laura Chiappelli di Terni e Antonio Marinon di Roma, esce così dall’indagine, estraneo ad ogni accusa (in origine gli era stata contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione tra privati).
«Soddisfazione ma anche rammarico» In merito alla decisione del gip, esprime «estrema soddisfazione» l’avvocato Chiappelli, che aggiunge: «Era evidente sin dall’inizio la totale estraneità del Proietti Cerquoni rispetto ai fatti che gli venivano imputati. Nell’indagine non c’era un solo elemento che ne sostenesse la colpevolezza. C’è anche rammarico perché per arrivare a questo punto sono trascorsi tre anni decisamente difficili».