L’istituto omnicomprensivo Jole Orsini di Amelia, il 23 novembre alle 10, inaugura il MeT@Lab4MURA.Ø, un laboratorio chimico di nuova generazione implementato con i fondi del Pnrr. Grazie ai fondi messi a disposizione i laboratori dell’istituto sono stati completamente rinnovati, con l’allestimento di postazioni completamente digitalizzate e di un’area dotata di arredi modulari, funzionali ad attività interattive e collaborative.
«La finalità del nostro progetto MeT@Lab4MURA.Ø – spiega il dirigente scolastico, la professoressa Tiziana Lorenzoni – è la valorizzazione del territorio attraverso il coinvolgimento del cittadino in una corretta analisi ecologica territoriale, effettuata a scuola e rafforzata da incontri con specialisti. Si intende potenziare le competenze degli studenti per creare cittadini consapevoli, che interiorizzino i concetti di responsabilità sociale e di appartenenza al territorio. Il fine è orientare la popolazione alla transizione ecologica già in atto, intercettando le potenzialità degli strumenti tecnologici di ultima generazione per conoscere e sostenere la realtà ambientale in cui si è situati».
Questi intenti sono stati messi in opera «creando spazi didattici con una funzionalità reciproca, per definire un unico ambiente laboratoriale del tutto speciale: MeT@Lab4MURA.Ø inteso come ‘0 mura’ all’aperto e ‘4 mura’ all’interno dell’edificio scolastico, con strumentazioni 4.0. Il primo spazio è esterno, situato nel parco che circonda l’edificio scolastico e nel ricco territorio rurale dell’amerino: qui gli studenti potranno eseguire tecniche legate ad un approccio pratico allo studio dell’ambiente. Un secondo spazio è interno, completamente digitalizzato, ma anch’esso attento all’ambiente. I mondi esterno, interno e virtuale si fondono in un’unica agorà, esplorata anche grazie all’aiuto di esperti presenti nel territorio».
Lo studente vive il proprio comprensorio rurale direttamente in una classe reale, aperta, non come avatar, ma al tempo stesso è collegato ai meta dati. «Grazie all’aiuto di implementazioni software – aggiunge il dirigente – si raccolgono dati nella classe aperta, per inserirli successivamente in un archivio digitale nella classe 4.0, creando un presupposto allo studio della comunità nell’arco del tempo. Tramite la raccolta di dati, elaborati con serie storiche, si darà continuità al lavoro svolto dalla scuola sul territorio, creando una banca di dati aggregati. Si partirà dallo studio della struttura verticale degli ecosistemi dal microclima, attraverso una stazione metereologica collegata alla classe e agli smartphone degli studenti, alla roccia madre attraverso analisi con metodi di spettrofotometria molecolare, cromatografia ionica, gascromatografia, assorbimento atomico, metodi ad estrazione, metodi colturali microbiologici e Hplc, Icp Massa per analizzare campioni biologici e ambientali e per verificare la presenza o l’assenza di composti noti per il monitoraggio di inquinanti organici derivanti dall’uso di pesticidi, insetticidi, fitofarmaci. I dati raccolti all’aperto verranno gestiti all’interno, nel laboratorio arricchito grazie all’implementazione di software e attrezzature digitali, personalizzati attraverso strumenti opensource o creati da studenti o enti del territorio».
La classe sarà quindi «il gestore e l’erogatore di metadati, che potranno essere studiati attraverso raccolte cross-sectional e serie storiche, che permetteranno sia le analisi, sia le previsioni trimestrali o su lunga scala. All’interno del laboratorio così gestito sarà possibile convogliare studi territoriali sul benessere delle macroaree in esame, quali il Rio Grande, e delle zone antropizzate, attraverso studi ambientali climatici, del suolo e delle specie presenti in esso. Una collaborazione tra scuola ed enti permetterà una miglior raccolta dati, un confronto costruttivo e una migliore consapevolezza del proprio areale. Lo spazio virtuale del metaverso offrirà la possibilità di allargare gli orizzonti verso gli ecosistemi di realtà lontane, con visite virtuali e simulazioni di spazi naturali ideali, abitati nel reale ibrido del MeT@Lab4MURA.Ø. Gli ambiti di indagine riguardano l’agroalimentare, ovvero olio, vino, miele, latticini, acqua; la chimica di sintesi, con Alcantara, Tarkett, Calce San Pellegrino, Tifast, Novamont; il contesto ambientale con Arpa e Asm; l’analisi di aria, suolo, acque. Le apparecchiature acquistate per i nuovi laboratori sono stazione meteorologica, viscosimetro, deposimetro, titolatore automatico, spettrofotometro molecolare, bilancia, muffola, gascromatografo, Hplc, notebook, tablet, software specifici. Inoltre sono stati acquistati arredi modulari, tavoli tecnici, sedute collaborative».