Per la chiesa di San Martino ad Ancaiano (Spoleto) non si parla di restauri. Anzi, con il passare del tempo la situazione peggiora sempre di piu. Per sostenere le absidi furono installate delle protezioni con travi di legno ma purtroppo il tempo sta creando usura e quindi questi supporti si stanno sbriciolando. Servirebbe un urgente monitoraggio alla struttura e provvedere al rinforzo delle travi o alla sostituzione delle stesse con nuove, evitando così eventuali crolli.
«Questa è l’unica Chiesa della vallata – afferma lo storico locale Carlo Favetti, autore del libro ‘L’abbazia di San Pietro in Valle degli Ancaiani’ – e i residenti lamentano lo scarso interesse sia degli enti civili che religiosi. Il castello e la vallata dell’antico feudo della famiglia spoletina degli Ancaiani, conosciuta in questa parte della Valnerina quali baroni indiscussi dell’antico feudo della’abbazia di San Pietro in Valle, oltre a tanta storia annovera tra le sue mura medievali non solo la svettante torre di reminiscenza albornoziana, ma anche tante curiosità storiche artistiche e antropologiche».
«Se la chiesa di San Martino è chiusa da anni al culto per gravi danni causati dagli eventi sismici – prosegue Favetti -, molte delle case invece sono state recuperate, compreso il palazzotto dei Baroni con la sua architettura classica rinascimentale. Ancaiano annovera delle piccole realtà abitate come Salari, Belvedere e Mezzanello. Il borghetto, che si aggrappa alla china rocciosa alle falde del monte Fionchi, termina con la massiccia e superba rocca a dominio sulla valle. Restaurata oggi e visitabile previa richiesta ai proprietari. Lungo le viuzze strette profumate da erbe selvatiche, che si insinuano tra le medievali case, spicca una nicchia raffigurante una Madonna col Bambino di grande dolcezza. La Vergine indossa una tunica paonazza ed è coperta da un manto celeste che scende dalla testa, incoronata. Sul lato sinistro sorregge il Bambino che con la mano destra benedice. Un classico esempio di sacra rappresentazione che riporta alle figure risalenti al tardo seicento, comuni nello Spoletino e Valnerina».
«All’interno della nicchia – descrive ancora lo storico ferentillese – decorazioni con racemi e fiori. Ma le raffigurazioni sacre ad Ancaiano sono numerose e tutte legate alla vita di tutti i giorni del lavoro e della quotidianità. Presso il cosiddetto ‘molino del Barone’, c’è un’altra nicchia recante una raffigurazione della Madonna col Bambino. Il dipinto è inserito in una nicchia in facciata. La struttura è stata di recente restaurata e portata al suo originario splendore. La Vergine indossa una tunica paonazza, e il classico manto che parte dalla testa; due angeli in volo sono posti a sinistra e destra che la incoronano. La madre e il figlio poggiano sopra ad una casetta. Probabilmente abbiamo qui rappresentata la Madonna di Loreto del XVI secolo ma assai ritoccata. Ultima sacra raffigurazione Mariana censita è situata all’interno della stessa torre. Nella nicchia è raffigurata la Madonna col Bambino probabilmente del XV secolo, molto molto particolare e originale. Bella l’espressione del volto della Vergine che sorregge tra le braccia il Bambino Gesù. Il dipinto – conclude Favetti – molto probabilmente è un ex volto devozionale della stessa famiglia degli Ancaiani che qui hanno vissuto e dominato. Bellissimo il volto della Madonna e il sorriso accattivante del Bambino. Un luogo magico, immerso nella natura incontaminata, misterioso, affascinante dove il viandante si può dissetare lungo i sentieri in ruscelli di acqua freschissima».