Asm, si riaccende lo scontro a palazzo Spada 

Il Comune ai sindacati conferma la cessione delle quote del Sii. Levata di scudi delle opposizioni. Francescangeli (Ugl): «C’è emergenza da tamponare»

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Il Comune di Terni prosegue per la propria strada – già tracciata – nel percorso di risanamento della municipalizzata Asm, a partire dalla vendite delle quote del Sii. È quanto emerso nel corso dell’incontro che si è svolto venerdì pomeriggio tra l’amministrazione comunale – presente inizialmente anche il sindaco Latini, ha poi passato la palla all’assessore Orlando Masselli – i rappresentanti dei sindacati confederali e delle rsu. Scopo del faccia a faccia era rappresentare le intenzioni della proprietà circa le strategie di breve e medio periodo per la messa in salvaguardia di Asm, gravata da un debito di 107 milioni di euro.

SII, QUOTE ASM AD ACEA: ‘FUGA’ DAL CONSIGLIO

Il sindaco Latini e l’assessore al bilancio Masselli

Le parole dell’assessore 

«Il confronto – ha spiegato lo stesso Masselli – si è concentrato sulle iniziative immediatamente messe in campo dall’azienda per il riequilibrio finanziario dei conti e conseguentemente anche su strategie di più lunga portata per ampliare le aree di business e razionalizzare alcuni comparti dai quali si potrà trarre migliore redditività. Esprimo personalmente viva soddisfazione per il clima di costruttivo confronto che le sigle sindacali hanno saputo mettere in campo su temi intorno ai quali non era neanche facile poter trovare immediata convergenza, dice Masselli. Sebbene nella differenza di ruolo e parzialmente anche di vedute sulle soluzioni prospettate ritengo che oggi si sia impostato un percorso che vede tutti gli attori coinvolti nell’unico obiettivo di dare ad Asm Terni Spa un nuovo futuro nell’interesse della città e dei cittadini ternani che ne sono e ne resteranno gli unici proprietari».

Filipponi con Angeletti e Gentiletti

La richiesta di convocazione dei vertici Asm 

Non si è fatta attendere la presa di posizione delle opposizioni, già in precedenza ampiamente critiche sulla cessione delle quote. «Abbiamo conferma – hanno scritto in una nota congiunta M5s, Senso Civico, Pd e Terni Immagina – che l’amministrazione del sindaco Latini persevera nel cammino già intrapreso di privatizzazione selvaggia dei beni pubblici. Per fare ciò continua ad escludere dalle decisioni le forze sociali, il consiglio comunale e tutta la città. L’unica cosa che sa fare è convocare in incontri separati e surreali, alcune componenti della città, non tanto per ascoltarle, quanto per notificare loro le decisioni che avrebbe già preso. Riteniamo che tutto ciò sia mortificante ed offensivo nei confronti della città. L’amministrazione non è una corte dove si viene convocati per ascoltare le decisioni. Quando si chiamano a palazzo coloro che rappresentano la città lo si fa per sentire cosa chiedono e cosa pensano, non per comunicare cosa si sarebbe deciso. Tutta questa arroganza istituzionale non porterà da nessuna parte. Amministrare una città è una cosa seria, che richiede umiltà nei fatti e non solo di facciata. Amministrare una città richiede capacità di ascolto e di condivisione. Richiede che ci si confronti in modo trasparente e alla luce del sole. Respingeremo i tentativi maldestri di forzare la mano. Ci opporremo alla decisione dell’amministrazione di ripetere la spregiudicata operazione di vendita delle quote di acqua pubblica in mano ad Asm che avrebbe in programma di effettuare in tempi brevi. Faremo opposizione in modo intransigente e confidiamo nella grande partecipazione della città, che ha già dimostrato di essere vigile e attenta e che non si fa distrarre dalle iniziative ideologiche a cui il sindaco fa da sponsor». Poi l’appello alla maggioranza. «Confidiamo – continua la nota delle opposizioni – anche nella serietà ed indipendenza dei consiglieri di maggioranza, che non si faranno persuadere di certo da pareri, o da promesse politiche o dalle finestre che si apriranno al prossimo rimpasto. Infine, ribadiamo con fermezza che la città non solo non è di proprietà di chi ha vinto le elezioni ma è l’unica vera proprietaria di Asm. Per questo chiediamo fin da subito la convocazione urgente dei vertici dell’azienda in terza commissione, perché rispondano sul bando di oltre mezzo milione per l’affidamento esterno di una consulenza per la redazione di un piano industriale, che riteniamo dovrebbe rientrare anche fra le competenze del presidente senza necessità di ulteriori dispendi, perché riferiscano alla città in ordine all’affidamento delle consulenze, sul funzionamento degli impianti esistenti e su eventuali imminenti disservizi».

Daniele Francescangeli

Blocco turnover e debiti

Apprezza invece «la franchezza dell’amministrazione nell’esporre i problemi sul piatto e gli impegni che ha preso durante la riunione» Daniele Francescangeli, segretario provinciale dell’Ugl, presente all’incontro di venerdì pomeriggio. Francescangeli sottolinea il fatto che, in base a quanto illustrato da sindaco e assessore, «con la cessione delle quote di Asm all’interno del Sii la municipalizzata non perderà operatività nelle scelte della compagine societaria». «I 10 milioni di euro di liquidità che entreranno nelle casse di Asm – aggiunge – saranno inoltre utilizzati per tamponare i debiti e sviluppare progetti per rilanciare l’azienda». Sempre in base a quanto riferisce Francescangeli il Comune ha preso inoltre l’impegno di parlare con i vertici della municipalizzata «per porre rimedio al blocco del turn over, oltre che di essere presente a tutti i tavoli in cui ci sarà da trattare sulle questioni più importanti che riguardano l’azienda». «Ritengo positivo – conclude il segretario dell’Ugl – che nella riunione siano stati messi a nudo i problemi e che questi vengano affrontati con scelte nell’immediato e nel lungo termine. C’è un’emergenza da tamponare, nel frattempo attendiamo i provvedimenti annunciati e un piano industriale che, attraverso investimenti, possa rilanciare Asm. L’importante è che tutto ciò non avvenga a discapito dei lavoratori e più in generale dei cittadini».

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