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«Ast e Accordo di programma. Ecco come stanno le cose»

Terni - L'assessore comunale Sergio Cardinali riepiloga i fatti accaduti nel 2024 e risponde al Pd ternano e alla Fiom

di Fabio Toni
4 Gennaio 2025
in Ast, In evidenza
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
Sergio Cardinali

Sergio Cardinali

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di Sergio Cardinali
Assessore comunale allo sviluppo economico – Terni

A seguito dell’incontro 30 dicembre al Ministero delle Imprese, sono apparsi molti comunicati e dichiarazioni strumentali che generano confusione tra i lavoratori, gli operatori economici del territorio e i cittadini Alla luce di troppe improvvide e autocelebrative dichiarazioni di associazioni e partiti, si rende necessario tornare sul tema e fare chiarezza.

TUTTO SU AST – UMBRIAON

Chi ha sbagliato tutti gli appuntamenti con la Storia negli ultimi 20 anni, non può permettersi lezioni a chi in appena 18 mesi ha cercato di affrontare, senza sudditanza alcuna, i problemi attraverso un confronto serio e paritetico con la proprietà di Ast e la cittadinanza.

Sarebbe necessario invece un confronto e la condivisione di un percorso di grande unità istituzionale, anziché fare propaganda sterile e provare ad addossare responsabilità e prendersi meriti non propri, ma è una questione di stile e di coscienza. I fatti e la loro cronistoria sono sotto gli occhi di tutti.

Alla Fiom di Terni, che mette in discussione l’autorevolezza democratica del sindaco, va risposto che se sono seduti per la prima volta al tavolo ministeriale dopo anni di emarginazione, è solo grazie alla volontà dell’amministrazione Bandecchi che lo ha preteso.

Il Pd di Terni, che non ha avuto nessun ruolo almeno fino ad oggi, usa toni trionfalistici rispetto alla ‘chiara accelerazione impressa dalla giunta regionale’, attribuendosi meriti per una riunione ampiamente programmata dal ministro prima della vittoria della Proietti. La giunta di Terni valuterà le soluzioni che la nuova giunta regionale proporrà quando essa si degnerà finalmente di rispondere alle sollecitazioni.

Il Pd di Terni denuncia la crisi del sistema manifatturiero umbro dimenticando della richiesta, ancora senza risposta, di costituzione del tavolo regionale avanzata dal Comune di Terni in data 26 novembre alla nuova presidente. Ma vorrei anche ricordare al Pd quali siano i loro risultati storici. Le tappe.

L’Accordo di programma era bloccato sul tavolo ministeriale da maggio 2023 per le questione della discarica di Valle e i costi energetici troppo alti. Grazie ad un confronto serrato iniziato a gennaio 2024 tra il Comune ed i vertici Ast, si giunge ad un primo accordo che viene siglato al Ministero il 29 marzo 2024 con il ministro Urso, la presidente Tesei, il sindaco e Ast, che prevede la bonifica della discarica, liberando così dal problema ambientale l’Accordo di programma. Grazie al sindaco Bandecchi, l’azienda accetta la doppia protezione sul fondo della discarica.

  • 18 aprile 2024: la Giunta di Terni approva la delibera che dà il via definitivo alla realizzazione della bonifica della discarica, che permetterà nei prossimi anni la produzione di acciaio a Terni;
  • 7 settembre: a seguito di una nuova fase di stallo, ho convocato le organizzazioni sindacali di categoria -che nel frattempo annunciavano l’apertura di uno stato di agitazione perché preoccupati dai gravi ritardi – per fare il punto della situazione. Mi impegno per un pieno coinvolgimento dei sindacati ai tavoli ministeriali coinvolgendo la presidente Tesei;
  • 10 settembre: Arvedi annuncia la fermata di una settimana del forno di fusione per il caro-energia, i sindacati insorgono e l’amministrazione Bandecchi sollecita l’incontro alla presidente Tesei e al ministro Urso;
  • 16 settembre: in Regione a Perugia la presidente Tesei convoca il Comune e le organizzazioni sindacali rispondendo alla sollecitazione del Comune;
  • 9 novembre: incontro col ministro Urso, l’azienda conferma la volontà di proseguire gli investimenti già avviati, ma per sottoscrivere l’Accordo di programma chiede costi energetici più bassi, allineati agli altri competitor europei. Il sindaco Bandecchi, dopo avere ascoltato tutte le difficoltà espresse dal ministro rispetto alla «necessità di trovare una soluzione strutturale dei costi energetici in linea con il quadro normativo europeo», chiede all’azienda di sottoscrivere comunque l’Accordo di programma, nella condizione data, visto che Arvedi conosceva già i costi energetici nel nostro Paese al momento dell’acquisto delle acciaierie. Nella stessa riunione il sindaco sostiene anche la necessità di rilanciare la scelta del nucleare e l’acquisto della centrale idroelettrica di Galleto. Il ministro Urso chiude l’incontro rinviandolo a dopo le elezioni di novembre, affermando che gli uffici continueranno a studiare per trovare, ove giuridicamente possibile, una soluzione al problema energetico;
  • 10 novembre: il sindaco Bandecchi e il sottoscritto rilanciano sul problema energetico che non riguarda solo l’Ast ma anche la chimica e il settore manifatturiero tutto, soprattutto quello della filiera dell’automotive che in Umbria conta circa 10 mila addetti, sollecitando riflessioni strategiche come l’idrogeno e l’energia nucleare per l’intero comparto industriale nazionale;
  • 26 novembre: i sindacati annunciano scioperi dal 2 al 5 dicembre;
  • 26 novembre: il Comune chiede l’attivazione di un tavolo urgente con la neo eletta presidente Proietti, alla luce di quanto sta accadendo in Europa e in Italia sulla filiera dell’automotive ed i rischi di forti ripercussioni per le aziende umbre, la crisi della filiera siderurgica dopo i tagli annunciati dalla ThyssenKrupp e la necessità di attivare strumenti nazionali ed europei a sostegno del settore manifatturiero;
  • 20 dicembre: arriva la convocazione del tavolo sindacale a Terni da parte dell’assessore regionale neo eletto De Rebotti (Pd) che informa sulla telefonata intercorsa tra la neo eletta presidente Proietti e il ministro Urso per richiedere quanto prima la convocazione del tavolo Ast. L’assessore riferisce che la Regione e l’Ast stanno lavorando per trovare una soluzione che produca uno sconto del 30% sui costi energetici e che la stessa Regione sta imprimendo un’accelerazione alla soluzione del problema ormai in via di risoluzione, tanto che intorno alla metà di gennaio è previsto l’incontro al ministero;
  • 30 dicembre: convocazione al Mimit, tutti presenti tranne l’Accordo di programma. Il Governo non ha ancora soluzioni per lo sconto energetico, l’azienda sta contrattando con la Commissione europea sugli sgravi come azienda ‘hard to abate’ e la Regione non annuncia soluzioni, tranne quella dell’acquisizione della centrale di Galleto nel 2029, peraltro da sempre idea del sindaco Bandecchi e dell’attuale amministrazione ternana. Quindi nessuna soluzione transitoria. Tra lo sconcerto delle organizzazioni sindacali che considerano la situazione un passo indietro rispetto alla riunione del 9 ottobre. Prendendo la parola, il sindaco Bandecchi chiede all’azienda di smettere di tergiversare e firmare l’Accordo di programma alle condizioni date. Si chiude la riunione, con la richiesta del ministro di una verifica tecnica entro il 20 gennaio e la firma dell’Accordo a fine mese, «ribadendo che soluzioni energetiche non possono prescindere dalle regole europee». Finalmente abbiamo una deadline dopo tre anni di rinvii, anche questa grazie all’intervento del Sindaco.
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