Ast: ‘prima’ in duomo per il cavalier Arvedi. Dopo Pasqua al Mise

Terni – Lungo incontro con il vescovo Soddu prima della messa pasquale. Altre due nuove dirigenti

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di F.L.

Da uomo di profonda fede, prima che industriale, non poteva non proseguire la tradizione, né tanto meno non esserci personalmente. Il cavalier Giovanni Arvedi, venerdì mattina, era nel duomo di Terni, per la celebrazione di preparazione alla Pasqua che ogni anno viene riservata ai lavoratori dell’Ast. Con lui è arrivata in città anche la moglie, Luciana Buschini, seduta sui banchi della chiesa accanto al nipote nonché amministratore delegato del gruppo, Mario Caldonazzo. Presenti anche tutti i massimi dirigenti dell’azienda, oltre alle istituzioni locali e ai rappresentanti delle forze dell’ordine.

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«Il lavoro realizza l’uomo»

Una ‘prima’ per il cavaliere, questa celebrazione, ma anche per il vescovo Francesco Antonio Soddu, anche lui da pochi mesi a Terni. Proprio con il monsignore Arvedi e i suoi familiari si sono intrattenuti prima dell’inizio della funzione in un incontro che si è svolto in curia. «Un saluto di benvenuto e uno scambio di idee su questioni sociali, lavorative, ambientali del territorio» ha spiegato la diocesi. Con il tema «dell’uomo al centro» ha aggiunto Soddu a margine dello stesso cordiale incontro. «E intorno all’uomo – ha continuato – non può che costruirsi tutto quanto appartiene all’uomo, compreso il lavoro, che caratterizza appunto l’aspetto umano. Con il lavoro, così ci ricorda la dottrina sociale della Chiesa, l’uomo realizza sé stesso e contribuisce al miglioramento del mondo». Nella sua omelia, il presule ha anche riservato un passaggio al ricordo del venerabile Giunio Tinarelli «operaio dell’acciaieria che nella sua attività in fabbrica e di apostolo della pace e della sofferenza nella sua lunga malattia, è sempre stato esempio di fede, e che oggi vi consegno come fulgido esempio, affinchè per sua intercessione ogni vostra azione sia buona e tenda sempre alla lode di Dio, per il bene di Terni per il bene di questa regione dell’Italia e del mondo».

Le prossime tappe

Nessun intervento del cavalier Arvedi o di altri dirigenti dell’acciaieria al termine della celebrazione – come avevano abituato i precedenti amministratori delegati -, semmai la consegna al vescovo, per mezzo di due operai di Ast, di un crocifisso realizzato dalle maestranze dello stabilimento Arvedi di Cremona. Qualche elemento in più, sempre a margine della funzione, lo ha fornito Giampietro Castano: il capo delle relazioni industriali del gruppo di Cremona ha spiegato che dal Mise sono arrivate indicazioni sul fatto che il tavolo auspicato da più parti per definire l’Accordo di programma che dovrà impegnare Governo e istituzioni locali si terrà «dopo Pasqua». Un termine ancora piuttosto vago, anche se l’attenzione c’è ed è chiaro a tutti che gli appelli alla politica non possono più cadere nel vuoto, di fronte alla volontà della nuova proprietà di investire un miliardo di euro per il rilancio dell’acciaieria. L’azienda, intanto, sta continuando l’attività di rinnovamento dirigenziale dello stabilimento, nel segno dell’ormai chiara discontinuità con la precedente gestione ThyssenKrupp, ma anche della valorizzazione di risorse interne o che già in passato hanno lavorato in Ast. L’ufficializzazione di due nuove nomine in questo senso, tutte al femminile, sono attese a breve.


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