La tecnica, sempre la stessa. Una telefonata: «Sono un avvocato, suo figlio è nei guai. Servono dei soldi per salvarlo». L’anziano che riceveva il messaggio andava nel pallone. Poi arrivava il complice per incassare la ‘parcella’.
L’arresto Ma stavolta i due truffatori – ‘avvocato’ e complice – hanno trovato ad aspettarli gli uomini della Digos. Che invece della paghetta, hanno messo loro le manette. Al primo nei pressi dell’abitazione della vittima del tentativo di truffa – in via Marco Claudio, in zona stazione – e all’altro poche decine di metri più in là : aspettava in macchina ed ha avuto una brutta sorpresa.
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