Barista positiva a Gubbio: parla il titolare

Covid – La decisione di Claudio Casagrande è stata quella di chiudere «per rispetto di tutti. Ora attendiamo l’esito dei tamponi»

Condividi questo articolo su

«Questa mattina (mercoledì, ndR) purtroppo una mia collaboratrice ha scoperto di essere positiva al Covid-19 dopo essere tornata da una vacanza in Sardegna. Oltre che ad augurare a lei una prontissima guarigione, vorrei fare chiarezza un attimo sull’accaduto». Inizia così il post su Facebook di Claudio Casagrande, titolare di un bar in Corso Garibaldi, a Gubbio: una giovane addetta del locale è risultata infatti Covid+.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

La situazione: «Chiudiamo per rispetto»

«La collaboratrice in questione appena appreso di essere positiva al Covid-19 mi ha subito telefonato, informandomi di quanto le era successo e prima di far questo ha ovviamente informato la Usl di tutti i suoi spostamenti e anche di aver lavorato da me. La Usl mi ha contattato (cosa che avrei fatto anch’io tramite il mio medico di condotta subito informato dell’accaduto) dicendomi che preventivamente (e giustamente) fino all’esito del tampone (che farò domattina), sarei dovuto stare in quarantena. Vorrei anche puntualizzare che tutte le altre mie collaboratrici saranno sottoposte a tampone (anche quelle che non sono venute minimamente a contatto con la ragazza contagiata) e che nessuno ha ordinato la chiusura del locale, anzi mi è stato detto che avrei potuto lavorare tranquillamente (io e ragazza positiva esclusi), ma per rispetto di tutti mi (ci) è sembrato doveroso tutelare in ogni modo la salute di tutti (familiari, clienti, occasionali, ecc…)».

Solidarietà

«Sperando che tutto si risolva nella maniera più indolore e rapida possibile – conclude Claudio – colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza (il mio staff, colleghi ‘concorrenti’, amici, clienti) e anche di aver fatto chiarezza a tutte quelle persone che parlano solo per il gusto di aprire la bocca e dare fiato non conoscendo minimamente i fatti ma questa è un’altra storia e si chiama invidia…».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli