Concluse le indagini preliminari della Procura della Repubblica sul polo integrato di Belladanza. Riscontrate irregolarità nella gestione della discarica: alcuni rifiuti sarebbero entrati nell’impianto con una classificazione diversa da quella prevista (‘non pericolosi’ anziché ‘pericolosi’). Due esponenti di Sogepu, società che gestisce il sito, sarebbero state inserite nel registro degli indagati. Dalla società fanno però sapere di essere tranquilli e puntualizzano che gli addebiti non riguardano gli impianti recentemente inaugurati.
BELLADANZA: INVESTIMENTI PER 12 MILIONI
Chiariremo tutto «L’azienda fornirà ogni chiarimento, con la massima fiducia nell’operato della magistratura – fanno sapere da Sogepu, dove si prende atto della conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica di Perugia sul polo integrato di Belladanza – e darà seguito a tutte le azioni necessarie a chiarire le situazioni oggetto dell’inchiesta. Rispetto all’attività investigativa svolta dagli organi competenti, che attraverso controlli approfonditi ha preso in esame la totalità delle attività e degli aspetti ambientali riguardanti il sito, l’azienda sottolinea che le contestazioni riguardano questioni meramente tecniche e non sono riferite alle nuove strutture recentemente inaugurate».
Certificati ok «Sogepu tiene a precisare che non sono emerse criticità nella gestione complessiva dei rifiuti, né elementi che possano in alcun modo mettere in discussione il funzionamento dell’impianto o rappresentare motivo di preoccupazione per la tutela della salute pubblica e per la salvaguardia dell’ambiente. I certificati di analisi in possesso dell’azienda, presentati all’atto del conferimento dei rifiuti, non evidenziano alcun superamento dei limiti di legge, come pure i controlli effettuati da Sogepu in base alle normative e in concomitanza con le verifiche condotte dagli organismi competenti».
Spento il motore del gruppo «Per quanto riguarda il camino del gruppo elettrogeno di combustione del biogas, sottoposto a controllo in condizioni operative critiche a una temperatura di 40 gradi centigradi, l’azienda ha provveduto autonomamente allo spegnimento del motore non appena le analisi del proprio laboratorio hanno evidenziato il superamento dei parametri di emissione. Contestualmente alla interruzione dell’attività del motore, che non è stato ancora riavviato, Sogepu ha dato seguito alle procedure per l’acquisto di un postcombustore per integrare il trattamento dei fumi, che entrerà in funzione quando gli organismi competenti avranno rilasciato le autorizzazioni necessarie».