di Damiano Bernardini
Sindaco di Baschi
Candidato alla carica di segretario provinciale del Pd – Terni
Assistiamo con crescente preoccupazione all’utilizzo politico e personale delle istituzioni da parte del presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, che sembra più interessato a ritagliarsi un ruolo da protagonista sulla scena regionale che a tutelare realmente i bisogni dei territori. Tutti i nostri timori relativi all’utilizzo strumentale dell’assemblea dei sindaci della Provincia, infatti, trovano conferma nelle uscite stampa odierne.
Le riunioni di questo organismo sono convocate e guidate dallo stesso presidente con toni da comizio, assumendo più il sapore di una passerella personale che di un confronto istituzionale costruttivo. Ci troviamo di fronte ad un linguaggio che rischia di alimentare divisioni piuttosto che cercare soluzioni. In un momento in cui sarebbe necessario dialogo e cooperazione tra enti locali e Regione, si sceglie invece la via dello scontro mediatico, strumentalizzando i sindaci per una strategia personale.
Il tema del trasporto pubblico locale è cruciale e merita serietà, competenza e confronto istituzionale, non dichiarazioni roboanti finalizzate ad ottenere visibilità. Se davvero si vuole tutelare il territorio ternano, si lavori in silenzio, con metodo, coinvolgendo i tecnici e ascoltando i cittadini, non usando i Comuni come megafono di ambizioni personali.
Non ci rassegniamo e non ci prestiamo a questo utilizzo delle istituzioni. Evidenziamo, piuttosto, i comportamenti incoerenti e le scelte compiute dallo stesso presidente che, dopo aver fatto appello nel primo incontro a parole come ‘collaborazione istituzionale’ e ‘condivisione’, ha poi agito in maniera diametralmente opposta nella vicenda del Servizio Idrico Integrato (SII). In quella sede ha infatti preferito percorrere la strada di accordi ristretti e interessati, escludendo una larga parte della rappresentanza politica e istituzionale del territorio. Così si rischia di mortificare il ruolo dei sindaci e svilire il principio della buona amministrazione. Resteremo vigili e attivi, dentro e fuori le sedi istituzionali, nel rivendicare scelte più eque, trasparenti e partecipate per la gestione di servizi fondamentali per le nostre comunità.
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