Centri diurni Amelia, la ‘fase due’ non decolla

Dal 18 maggio le strutture possono tornare operative ma mancano ancora indicazioni chiare da parte della Usl

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di Alice Tombesi

‘Le strutture semiresidenziali (centri diurni), rivolti ai disabili fisici e psico-fisici sono autorizzati a programmare la ripresa dell’erogazione delle attività a partire dal 18 maggio a seguito della predisposizione di uno specifico piano concordato con il Distretto di riferimento oltre che con l’ente locale’.

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Ripartenza a rilento

All’interno delle linee di indirizzo per le attività sanitarie nella ‘fase due’ dell’emergenza Covid, emanate dalla giunta regionale dell’Umbria durante la seduta del 13 maggio, viene menzionata anche la riapertura dei centri diurni. Nel documento è stata indicata la data del 18 maggio come giorno di ripartenza ma il motore sembra ancora lontano dalla riaccensione: la gestione organizzativa delle misure preventive insieme al controllo dei flussi degli utenti e allo screening con tamponi è completamente a carico del distretto territoriale di competenza.

La situazione ad Amelia

Nella zona di Amelia, ad esempio, i centri diurni sono due: il C.I.R.P. (Centro di Integrazione e Riabilitazione di Porchiano), che fa capo al Comune, e ‘Spazio Creo’ un centro accreditato. Entrambe le strutture stanno aspettando direttive dalla direzione distrettuale di Narni-Amelia per procedere alla riapertura, linee guida che, tuttavia, non sono ancora state pronunciate. Nel caso di ‘Spazio Creo’, il direttore della struttura, Lino Leonardi, ha presentato un protocollo di prevenzione al Covid-19 con al suo interno la riorganizzazione degli spazi di convivenza e la revisione delle attività per evitare contatti e promiscuità: «Stiamo aspettando che la Usl ci dia le sue direttive perché anche se abbiamo creato le nostre, dobbiamo muoverci secondo le loro indicazioni – spiega Leonardi -. Nella mia struttura solitamente entrano 20 persone, nei prossimi mesi ne entreranno 10-12, quindi ci sarà spazio sufficiente per rispettare le norme di sicurezza. Siamo sempre stati in contatti con i ragazzi che non vedono l’ora di poter tornare al centro».

Cosa dice la Usl

D’altra parte, però, non è facile pronunciare linee guida unitarie che vengano applicate allo stesso modo nei centri delle diverse città dell’Umbria: «Stiamo lavorando affinchè la ripartenza sia vicina, mettendo in testo le procedure emanate il 18 maggio – afferma il dottor Giorgio Sensini, direttore del distretto Usl Narni-Amelia -. Servono direttive che vengano messe in atto ugualmente in tutta la regione per poter riaprire in sicurezza. La situazione si sta evolvendo, ancora non si hanno elementi troppo certi ma, allo stesso modo, ci rendiamo conto che è un’esigenza abbastanza sentita per le famiglie che hanno affrontato un carico assistenziale notevole».

L’auspicio

Due facce della stessa medaglia (quella dei centri e quella dei distretti sanitari) che hanno, però, un obiettivo comune: andare incontro alle persone disabili, e alle loro famiglie, per fargli riassaporare un po’ di normalità e aiutarli ad affrontare questo periodo attenuando lo stress che porta con sé. Un’attesa necessaria, che si spera sia quasi giunta al termine, per poter riaccendere il motore con la massima precauzione.

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