Concerto Sangiovanni, il DIT: «Non vediamo un ritorno turistico»

Terni – Il presidente del Distretto integrato turistico, Giovannini: «Utilizzati fondi dedicati allo sviluppo senza alcuna concertazione»

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Non solo ‘sold’ out’ e tanta attesa da parte dei giovanissimi per il concerto di Sangiovanni, in programma la sera di domenica 29 agosto all’anfiteatro romano, ma anche riflessioni e suggerimenti per il futuro. Come quelli sollevati dal DIT, il Distretto integrato turistico del ternano, società consortile che accoglie privati del comparto turistico e associazioni. A parlare è il presidente Gabriele Giovannini che non lesina osservazioni all’operato del Comune, rispetto all’evento incentrato sul concerto di una delle star musicali del momento, del panorama pop nazionale.

«Il punto di partenza – osserva Giovannini – è che il concerto, da quanto appreso dagli organi di stampa, è stato finanziato con 45 mila degli 80 mila euro che compongono il fondo della tassa di soggiorno dedicato allo sviluppo turistico del territorio. Ovviamente il Comune, dalla tassa di soggiorno che è una tassa di scopo, incamera molto di più, ma quegli 80 mila euro sono specificamente destinati al settore turistico. Crediamo – afferma il presidente del DIT – che 470 biglietti venduti, per lo più a giovani del territorio, non rappresentino un’occasione di sviluppo turistico per il Ternano. Vorremmo maggiore concertazione sull’utilizzo dei fondi destinati al turismo, convinti che questa possa essere una risorsa fondamentale per il territorio, che già incassa alcuni milioni di euro grazie allo sfruttamento turistico della Cascata. Soldi che a loro volta sono solo in piccolissima parte reinvestiti nel comparto. Il turismo merita un altro approccio».

Secondo Gabriele Giovannini, «dire che il concerto è un’azione di promozione turistica, viste le premesse, ci sembra quanto meno azzardato. Non vediamo un vero ritorno per gli operatori locali e ciò amareggia ancora di più visto l’utilizzo di 45 mila euro di fondi dedicati. Non entriamo nel merito dei contenuti artistici e culturali della proposta organizzata dal Comune di Terni, ma restando a quelli economici, le perplessità sono diverse. Anche se una parte degli spettatori provenisse da fuori provincia, per un evento del genere non vediamo alcuna connessione, per ragioni logistiche, di orario, di luogo, con la conoscenza del Ternano ed un eventuale ritorno per gli operatori. Avremmo piacere di vedere spendere le esigue risorse dedicate al turismo, in iniziative che abbiano un respiro più ampio e che siano coerenti con una politica strutturata e di lungo periodo per lo sviluppo turistico del ternano – sostiene il presidente del DIT -, invece che vederle usare in modo estemporaneo e senza coordinamento. Rappresentando la gran parte della capacità ricettiva del comprensorio e avendo una esperienza più che ventennale nello sviluppo e promozione turistica, il DIT si rende, come sempre fatto, disponibile al confronto per un miglior utilizzo delle risorse pubbliche».

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