Mercoledì mattina la Coop Centro Italia e i sindacati saranno di nuovo di fronte, a Terni, per mettere in fila un po’ di questioni rimaste in sospeso la settimana scorsa.

Le questioni Da chiarire, intanto, quali saranno i tempi di chiusura – visto che l’8 novembre aprirà il nuovo punto di vendita tra Borgo Rivo e Gabelletta – di quello a marchio Superconti che si trova al centro commerciale ‘LeFontane’. I cui dipendenti dovrebbero essere licenziati, per poi venire riassunti. Ma quanti e come – cioè con che tipo di contratto e con quali decurtazioni sulle indennità maturate – non è stato detto. Ma in ballo c’è molto altro.

I dipendenti Perché quello potrebbe essere solo il primo, tra i vecchi negozi Superconti confluiti in Coop dopo l’acquisizione, a chiudere i battenti. In discussione, infattim ci sarebbe anche il punto di vendita di via Ferraris, mentre resta da definire la sorte di quello di via del Centenario, soprattutto in relazione all’evoluzione della trattativa in corso tra Coop e Decathlon.

«Solo voci allarmistiche» Nei giorni scorsi il colosso della cooperazione aveva fatto circolare la teoria secondo la quale non ci sarebbe nessun rischio per i dipendenti – 948 in totale, la metà dei quali a Terni – del gruppo che è stato acuistato e che quele circolate sarebbero «solo voci allarmistiche». I sindacati, dopo il primo vertice, avevano invece taciuto. Ufficialmente. Perché in via informale, invece, soprattutto da parte di alcuni delegati di base, qualche timore era trapelato: «Ci hanno detto “Mica avrete creduto che arrivava Babbo Natale?” – raccontava uno di loro – Motivando questa affermazione con la necessità , da parte di Coop di razionalizzare l’utilizzo del personale e questo, nel linguaggio delle trattative, ha un solo significato: tagli».
Lo sciopero Per venerdì, peraltro, i sindacati rendono noto che «è in programma l’attivo regionale delle lavoratrici e dei lavoratori della distribuzione cooperativa (Coop Centro Italia e Coop Mmc) promosso da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell’Umbria. L’attivo è stato convocato dopo la rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto da 22 mesi e in previsione degli scioperi proclamati per sabato 7 novembre e sabato 19 dicembre, che coinvolgeranno anche i lavoratori della grande distribuzione in seguito all’altra rottura della trattativa con Federdistribuzione».