Covid, i negozi dei centri commerciali chiudono per protesta

Da Terni a Perugia a Città di Castello, serrande abbassate alle ore 11 di martedì per contestare l’obbligo di chiusura nei weekend

Condividi questo articolo su

Protesta dei negozi presenti nei centri commerciali umbri, per contestare le chiusure – obbligate dalle attuali normative anti Covid – nei giorni festivi e prefestivi.

Protesta simbolica

Saracinesche abbassate per alcuni minuti per protestare contro le misure restrittive che da oltre sei mesi impongono la chiusura nei giorni festivi e prefestivi. È successo nei centri commerciali dell’Umbria. L’iniziativa di protesta, lanciata dalle associazioni del Commercio, chiede la riapertura dei centri commerciali nei weekend, dando voce ai 780 mila lavoratori dei 36mila negozi operativi nelle 1300 strutture presenti sul territorio nazionale. Adesione trasversale e diffusa nella nostra regione, in particolare nei centri più grandi. 

I MOTIVI DELLA PROTESTA DEI CENTRI COMMERCIALI

A Terni

Martedì mattina alle 11, anche al ‘Cospea Village’ di Terni gli esercenti hanno abbassato le saracinesche con lo slogan ‘chiudiamo perché vogliamo aprire’. L’adesione è stata totale.

La protesta al Cospea  (video)

A Perugia

Fitness al Gherlinda

Nel perugino adesione diffusa – ancorché simbolica – di numerosi negozi dei principali centri commerciali: il Quasar a Corciano, il Gherlinda a Perugia e quello di Collestrada. Sulle pagine social dei centri è stata ricondivisa la locandina dell’iniziativa e quasi tutti i punti vendita presenti hanno abbassato le saracinesche, seppur per pochi minuti. Al Gherlinda, in particolare, ne hanno approfittato per dar voce anche agli esercenti delle palestre, che ancora non possono riaprire al chiuso, con una lezione di fitness all’aperto.

Mencaroni:«Chiusure ingiuste e irragionevoli»

«La tutela della salute deve assolutamente convivere con la tutela del lavoro – dice il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni – e le chiusure imposte ai negozi nei centri commerciali sono ingiuste e irragionevoli.
E’ arrivato il momento di dare a queste imprese, che hanno vissuto questa situazione con enorme frustrazione, risposte chiare e tempestive. La richiesta è una: riapertura immediata nei weekend».

«Da oltre un anno – aggiunge Mencaroni – i negozi nei centri commerciali vivono in un clima di forte incertezza, aggravato dal fatto che non possono lavorare nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fatturato. Eppure, in queste strutture la sicurezza è massima, grazie ai rigorosi protocolli che sono stati ovunque adottati. Servono risposte certe e tempestive».

Centri commerciali abbassano le saracinesche: fotogallery

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli