della Uilm provinciale di Terni
Nella giornata di lunedì 4 maggio, alla ripartenza di tante attività industriali e commerciali, si è riunita la segreteria provinciale della Uilm di Terni per fare il punto sulla questione industriale e sociale di questo territorio. Dalla discussione è emerso che, anche se con grande difficoltà, le aziende che in questo periodo hanno condiviso con le organizzazioni sindacali percorsi di azione contro il contagio da covid-19 hanno ottenuto condizione di miglior tutela della salute per i lavoratori.
SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON
La Uilm di Terni crede che il modello e la linea guida sia quello individuato dal protocollo di Cgil Cisl Uil sottoscritto con il governo nazionale ed incentivare le commissioni interne di garanzia sulla sicurezza che ha dato risultati e che deve essere proposto anche, laddove non siano presenti le organizzazioni sindacali, con commissioni provinciale specifiche e dedicate. La Uilm di Terni crede, specialmente nella provincia ternana, che tutti i lavoratori, lavoratrici e tutti i cittadini in questo periodo abbiano dimostrato un grande senso di responsabilità e di rispetto delle regole, portando un risultato di contagi tra i più bassi dell’intera nazione.
Il percorso individuato dal governo può essere e non essere condiviso ma ci obbliga al rispetto delle norme e delle linee guida per non far ricrescere le percentuali di contagio. La Uilm di Terni alla ripartenza della fase 2 crede che sia necessario oggi sempre più di ieri cominciare a trovare soluzioni e sistemi che possano sostenere i lavoratori, le famiglie e le aziende per dare una prospettiva di vita migliore.
È inevitabile oggi porsi la domanda se questo sistema economico basato sull’estremo profitto possa essere la linea guida di una economia che ci vede sempre lanciati all’abbattimento dei costi, alla massima produttività, alle ristrutturazioni per una economia globale e non pensare a difendere il prodotto e chi lo produce in un sistema economico protetto. La Uilm di Terni a proposito di questo tema crede che le organizzazioni sindacali devono, sin da subito, cominciare a discutere con il governo nazionale per tutelare le nostre produzioni cercano di individuare le aziende strategiche, attivare delle politiche di contenimento sui prodotti asiatici, inserire all’interno della discussione politiche energetiche necessarie per la competitività delle nostre aziende ed una generale politica industriale che dia slancio ad una nazione che vede sempre più il crescere della povertà e che ha sempre basato la sua ricchezza nella manifattura.
Un politica industriale e di mercato che si potrebbe definire di post-globalizzazione. Qui la Uilm di Terni e le organizzazioni sindacali devono giocare un ruolo. Bisogna lanciare la sfida a chi non crede che questo paese, passata la fase 2, si può rilanciare e renderlo economicamente luce per il futuro di tutti i cittadini. Bisogna credere e bisogna cercare discussioni articolate tra organizzazioni sindacali e governo che possano dare certezze, fiducia e affidabilità ad una nazione che negli anni ha perso di credibilità.