Covid Umbria: «Ristori ai commercianti penalizzati dai Dpcm»

Appello del presidente del conisglio regionale Squarta alle forze politiche. «Subito soldi. Senza aiuti si fa la fame e si arricchiscono solo i giganti del web»

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Il presidente del consiglio regionale dell’Umbria Marco Squarta, chiede di far ottenere ristori immediati a tutte le attività commerciali penalizzate dalle misure restrittive nazionali anti Covid imposte alle zone arancioni. Lo fa rivolgendo un appello alle forze politiche regionali – dai consiglieri dei più piccoli Comuni fino ai sindaci dei capoluoghi, oltre ai rappresentanti in consiglio provinciale, regionale e alle istituzioni – affinché venga richiesto al governo di estendere il piano di sostegno alle attività delle zone arancioni che hanno registrato un calo verticale delle vendite.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

I giganti del web

«Pur rimanendo aperte a causa dell’impossibilità per i cittadini di spostarsi da un Comune all’altro migliaia di attività in Umbria non hanno incassato neppure un euro», spiega il presidente Squarta. «Se non ci sarà un intervento tempestivo da parte dell’esecutivo nazionale mediante fondi ristoro anche per le attività commerciali delle regioni arancioni, che hanno visto crollare i propri fatturati nel giro di poche settimane, un numero indefinito di artigiani, partite Iva e titolari di attività commerciali si ritroverà sul lastrico insieme ai propri dipendenti. Se vogliamo evitare la desertificazione della nostra economia è necessario che tutte le forze politiche si battano, unite e senza pregiudizi, per far ottenere dal governo risorse provvidenziali al mantenimento in vita di aziende e negozi. Tutto questo nell’immediato perché con una politica senza un minimo di lungimiranza l’anestetico dei sussidi certamente non potrà essere sufficiente, nel medio periodo, a fronteggiare questa crisi senza precedenti. Il governo – conclude Squarta – deve essere pronto a garantire risorse a coloro che ha messo in difficoltà attraverso i propri decreti restrittivi. E deve farlo nel più breve tempo possibile. Gli acquisti nei negozi sono crollati, in questi mesi sono aumentate in maniera esponenziale le vendite online. Il settore commerciale va assolutamente tutelato e preservato in quanto garantisce lavoro a tantissime persone che oggi purtroppo si ritrovano a vivere un momento di straordinaria difficoltà. Rinunciare ad intervenire sarebbe un errore imperdonabile per il Governo e un danno incalcolabile per tutti, a vantaggio esclusivo dei giganti del web».

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