di Alice Tombesi
Da Londra è salito al volo su un aereo per tornare a Terni dal padre ricoverato d’urgenza venerdì scorso, dopo che un dirigente della Usl locale gli aveva garantito – qualora il tampone fosse risultato negativo – la possibilità di evitare la quarantena di due settimane. Sullo sfondo di un’Italia che cerca di rimettersi in piedi, all’alba della riapertura, la storia di questo ragazzo di Terni emigrato a Londra, con l’urgenza di tornare per stare vicino alla sua famiglia, è la nota realistica e negativa di una normalità ancora lontana da quello che era.
La vicenda
«Mio padre da tempo ha problemi di salute ma nelle ultime due settimane aveva febbre continua. Venerdì 17 maggio è salita a 39 e hanno deciso di ricoverarlo – racconta il ragazzo -. Prima è stato messo nel reparto Covid poi, risultato negativo al tampone, è stato trasferito nella rianimazioni di malattie infettive per principio di polmonite e blocco renale». Sia lui che suo fratello hanno cercato di muoversi per un rientro celere dal Regno Unito, vista la situazione: «Mio fratello – racconta – ha chiamato subito il numero verde per informazioni sul Covid, chiedendo se potevo tornare senza fare la quarantena, ma è stato dirottato alla Usl locale che lo ha messo in contatto con un dirigente il quale mi ha garantito che sarei potuto tornare, fare il tampone e, se negativo, evitare la quarantena».
Disorientato e amareggiato
Dopo aver chiamato lui stesso il dirigente per un’ulteriore conferma, lunedì sera ha preso un volo per Roma dove è atterrato nella tarda serata: «Questa mattina (martedì, ndR) ho sentito il centralino del numero verde che mi ha detto di fare la quarantena. Ho richiamato il dirigente e, al contrario di ciò che mi aveva garantito, ha confermato le due settimane a casa e anzi mi ha consigliato di prendere un volo e tornare a Londra. Sentirlo dire questo mi ha distrutto». In poche ore, dopo un ritorno in fretta e furia, il ragazzo ha contattato un consigliere regionale per trovare una soluzione e far leva, se necessario, su autorità non solo locali ma anche nazionali che possano finalmente farlo riunire con la propria famiglia – ovviamente in sicurezza – in un momento così urgente e delicato.