Da Terni alla Rai, ‘Zerologo’ di successo

Francesco Lancia, informatico 37enne, è diventato un volto noto della tv ma lavora anche in radio e a teatro. Di lui si è accorto pure Renzo Arbore

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di F.L.

La chiamata è arrivata un sabato sera qualunque, durante una cena romana con alcuni amici. «Sono Renzo Arbore, ti andrebbe di lavorare con me? Si comincia lunedì». Dall’altro capo del telefono lo ‘Zerologo’ Francesco Lancia inizialmente ha creduto ad uno scherzo, poi però non ci ha pensato due volte: «Certo, vengo di corsa». Ed è così che l’autore, improvvisatore, speaker e doppiatore 37enne ternano ha debuttato in prima serata su Rai 2 accanto al celebre artista pugliese, solo una delle ultime esperienze della sua carriera ormai ‘lanciata’ tra tv, teatro e radio.

Francesco Lancia

Doppio impegno

Un fine 2018 ricco di appuntamenti per Francesco che, accanto alla conduzione dell’anteprima del programma ‘Guarda… stupisci’, andato in onda il 12 e 19 dicembre – «un’esperienza emozionantissima, oltre a lavorare con Arbore ho intervistato ‘mostri’ come Lino Banfi, Gigi Proietti, Enrico Montesano, Lello Arena, Enzo De Caro» spiega -, il 30 dicembre ha debuttato su Rai 3 con il panel show ‘Data Comedy Show.’ «Un esperimento attraverso il quale abbiamo cercato di far ridere utilizzando statistiche, sondaggi e spunti veri per riflettere sulla realtà in un’epoca di fake news. Un modo per trattare argomenti più seri con il piglio ironico, ma anche un programma per dare spazio ai giovani, nel quale io e gli altri autori ci siamo rifiutati di proporre volti noti». Inizialmente doveva essere messo in onda in esclusiva su Rai Play ma ha suscitato l’interesse della terza rete. «Aspettiamo di vedere ‘mamma Rai’ cosa ci dice per il futuro. Ma sono già molto felice di come è andato il 2018, mi accontenterei se il 2019 andasse bene anche solo la metà».

Dalla carriera accademica allo spettacolo

In Rai d’altronde Francesco è ormai di casa, visto che nel 2017 ha debuttato alla conduzione nel quiz show del pomeriggio di Rai 1 ‘Zero e lode’ in cui appariva, a fianco di Alessandro Greco, nei panni dello ‘Zerologo’, con il compito di raccontare alcune curiosità riguardo l’argomento delle domande e mostrare le risposte esatte meno ‘gettonate’. Lui che è un informatico laureato con la lode alla Sapienza, ma che ha deciso di intraprendere tutt’altro percorso professionale. «Ero un secchione, volevo iniziare la carriera accademica, ma il professore con cui feci la tesi mi spiegò che per il dottorato sarei dovuto andare all’estero. Io all’epoca non ne avevo voglia, così ho iniziato a lavorare. Nel frattempo ho continuato a coltivare la passione per il teatro e la scrittura, nata già tra il liceo (lo scientifico Galilei di Terni, ndr) e l’università, passione che piano piano ha preso sempre più il sopravvento». Ma la vera svolta, ormai più di 15 anni fa, è arrivata grazie all’incontro con il Trio Medusa.

Gli esordi

«Tutto è iniziato con delle piccole convention aziendali, durante le quali il Trio si è trovato bene con me, allora mi ha proposto di collaborare come autore al programma ‘Takeshi’s Castle’ su un canale satellitare e poi a ‘Gaia scienza’ su La7. Quando il Trio ha avuto bisogno di un autore anche a Radio Deejay, ho iniziato a lavorare pure lì. Nei primi tre o quattro anni l’ho fatto senza andare in onda, poi ho conquistato la loro fiducia e quella di Linus e ho avuto il mio spazio (nella trasmissione Chiamate Roma Triuno Triuno, ndr)». Quando Francesco ha cominciato a camminare con le proprie gambe e farsi conoscere è stato chiamato in altri progetti. «Ho contribuito alla nascita della stand up comedy Satiriasi, poi uno dei programmi di cui vado più orgoglioso è Ccn – Comedy central news, su Sky, uno dei pochi format italiani che ha fatto il giro del mondo. Anche a ‘Zero e lode’ ero stato inizialmente coinvolto come autore, poi a forza di fare i provini per cercare il conduttore hanno proposto a me di farlo. Ero restìo, ma piano piano mi sono divertito».

L’altro impegno

Accanto a tutto questo c’è quella che Francesco definisce la parte predominante della sua attività: la compagnia di improvvisazione teatrale i ‘Bugiardini’, «una start up creata insieme ad altri cinque o sei matti di Roma e dintorni che si è ritrovata catapultata da un pub della capitale ai teatri. Abbiamo riempito i 1.200 posti del teatro Nuovo di Milano con il musical Blue, uno spettacolo completamente improvvisato che è una novità assoluta per l’Italia, una roba artigianale il cui successo ci ha travolto. A breve ricominceremo a girare l’Italia in tour. Peccato che non si possa campare solo di teatro, ma lo considero il mio piano A2, non B».

Il legame con Terni

Non l’unico rammarico di Francesco, questo. «Mi dispiace che siamo stati invitati in tutte le città ma non a Terni, anche se so che per i teatri qui non è un momento d’oro. Io vivo a Roma per esigenze lavorative ma mi manca l’Umbria. Il mio cuore e le mie radici sono a Terni, spesso faccio riferimento alla mia città nei miei programmi. Con mio fratello avevamo organizzato un festival jazz, una sorta di scintilla culturale. Credo che non rimanere concentrati solo sull’acciaieria, che resta comunque una cosa meravigliosa, ma diversificare culturalmente gli interventi potrebbe aiutare lo sviluppo della città. Io sarei felicissimo di venire a Terni ed organizzare qualche spettacolo, anche con i colleghi».

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