«La giunta Tesei si prende l’energia gratuita che doveva essere destinata alle famiglie in stato di povertà. Come dei Robin Hood al contrario, sottraggono ai poveri per versare soldi liquidi nelle casse di Palazzo Donini». Ad attaccare è il consigliere regionale M5S Thomas De Luca ed il tema riguarda la monetizzazione dell’energia elettrica nell’idroelettrico.
Il pentastellato spiega che la giunta Tesei ha stabilito con una delibera «la monetizzazione integrale dell’energia elettrica che Enel deve fornire annualmente e gratuitamente alla Regione Umbria.». L’atto andrà mercoledì in commissione per l’espressione di un parere vincolante: «In totale contrasto – spiega De Luca – con la legge regionale 6 marzo 2023 numero 1, ‘disciplina delle grandi derivazioni idroelettriche’. La nuova legge regionale, infatti, con un lavoro bipartisan dispone che i concessionari dei grandi impianti idroelettrici debbano cedere una consistente quantità di energia da destinare almeno per il 50% ai servizi pubblici o categorie di utenti nei territori interessati. In seconda istanza, qualora si opti per la monetizzazione, la Regione vincola l’utilizzo delle stesse risorse in egual misura ai territori. La delibera, invece, dispone la ‘monetizzazione integrale’ per tutti gli anni a seguire senza specificarne alcuna destinazione».
Nell’attività – prosegue De Luca – che ha istruito «la legge le finalità discusse proprio all’interno della commissione erano state quelle di sostenere i costi energetici degli ospedali o di contrastare la povertà energetica delle famiglie umbre. Basta fare un piccolo calcolo moltiplicando i 220 kwh, fissati dalla legge, per i 251.544,32kw di potenza nominale media per i 0,12762 eurp/kWh fissati in data odierna da Arera per quantificare in circa 7 milioni di euro il valore di questa energia. Se consideriamo che in Umbria, secondo i dati Aur, ci sono 38mila famiglie in stato di povertà relativa potremmo istituire un reddito energetico di 200 euro per i nuclei più vulnerabili utilizzando solo queste risorse. Non solo – conclude – voteremo fermamente contro a questa delibera, ma siamo pronti a sostenere qualsiasi iniziativa per impugnarla nelle sedi opportune nelle modalità che i sindaci riterranno opportune».