Furto di libri storici: indagini in Umbria

Perugia, erano spariti dalla biblioteca Bandiniana di Fiesole ma i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze li hanno recuperati e restituiti

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C’è anche il lavoro della procura di Perugia dietro il recupero di un centinaio di antichi volumi a stampa, rubati nel 2009 dal Fondo Antico della biblioteca Bandiniana di Fiesole (Firenze). L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze.

L’archivio Fortunatamente esisteva una pubblicazione con l’inventario completo, dettagliato ed analitico dei volumi di maggior valore ed antichità che è servita per stilare l’elenco delle opere mancanti: circa 250 su un migliaio in tutto.Grazie al meticoloso lavoro della Sezione elaborazione dati del Comando carabinieri tutela patrimonio culturale, tale elenco fu inserito nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti e trasmesso anche alle associazioni ed istituzioni pubbliche e private di settore.

In vendita ad Assisi A circa un anno dal furto, grazie al costante monitoraggio del commercio di beni culturali effettuato dai militari del Tpc e grazie alla sinergia on le varie componenti del ministero dei beni culturali, si accertava che un esercizio commerciale, con sede fisica ad Assisi e prevalentemente operante sul web, aveva posto in vendita alcuni libri antichi che, per titolo e caratteristiche generali, corrispondevano a quelli oggetto del furto al seminario fiesolano.

Indagine Le immediate indagini della procura di Perugia permettevano di recuperare un primo nucleo di volumi, alcuni dei quali presentavano i timbri di provenienza cancellati, coperti o alterati. Le successive indagini, andate avanti fino al 2013, permettevano di identificare la maggior parte degli ignari acquirenti, sparsi sul territorio nazionale e all’estero (Francia, Stati Uniti) e, soprattutto, di individuare il ricettatore: un aretino, assiduo frequentatore di fiere e mercatini specializzati e generici. Presso la sua abitazione, veniva rinvenuta la maggior parte dei beni recuperati, molti ancora con i timbri originali, in mezzo ad una grande quantità di oggetti della più varia natura, tanto che i carabinieri del Tpc di Firenze, supportati dai colleghi di Arezzo, si videro costretti a sequestrare una parte dell’appartamento per qualche mese, al fine di procedere alle necessarie verifiche.

Tre indagati Contemporaneamente si procedeva alle delicate attività di recupero dei beni finiti all’estero. Tra questi, si segnala un volume edito a Lione nel 1541 ed acquistato, sul sito del commerciante umbro, da uno studioso di San Antonio (Texas – USA) che, una volta definite le procedure ufficiali che lo hanno riconosciuto ‘acquirente in buona fede’, lo consegnava al Consolato italiano di Houston per il rimpatrio. Le tre persone ritenute responsabili, in concorso tra loro ed a vario titolo di ricettazione, riciclaggio, illecita esportazione di beni culturali, contrabbando, sono indagate presso le procure di Arezzo e di Perugia che, recentemente, hanno disposto la restituzione dei beni.

Valore inestimabile I volumi antichi recuperati e restituiti al seminario vescovile di Fiesole (a cui vanno aggiunti altri beni sequestrati nel corso delle attività) hanno un valore commerciale di oltre 100 mila euro, ma il loro intrinseco valore storico, riferito alla collocazione nella sede originaria ove vennero acquisiti, studiati e custoditi nel corso dei secoli, è assolutamente inestimabile.

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