‘Giornate europee del patrimonio’: un evento a Rocca San Zenone

Sabato 24 settembre la presentazione del volume ‘La chiesa di San Giovanni Battista in Rocca San Zenone’ di Maria Cristina Marinozzi

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Giornate Europee del Patrimonio 2022: sabato 24
la presentazione del volume “La chiesa di San Giovanni Battista in Rocca San Zenone”

Si intitola ‘La chiesa di San Giovanni Battista in Rocca San Zenone’, il libro a cura di Maria Cristina Marinozzi che verrà presentato sabato 24 settembre alle 16 in occasione delle ‘Giornate europee del patrimonio 2022’. Le Gep sono, infatti, incentrate sul tema del ‘Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro’, per le nuove generazioni. La chiesa di San Giovanni Battista ne ricade pienamente, essendo passata dell’abbandono alla rinascita, grazie ai lunghi restauri, fino alla valorizzazione con la pubblicazione del libro. Alla presentazione, ospitata nell’omonima chiesa, parteciperanno oltre alla curatrice, Stefania Furelli, funzionario storico dell’arte della Sabap dell’Umbria, don Claudio Bosi, direttore dell’ufficio per i Beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Terni, Roberta Bambini, dirigente dei licei classico e artistico di Terni, i restauratori Donatella Bonelli e Gianni Castelletta, e Noemy Papa di Edizioni Thyrus. In occasione dell’evento il maestro Massimo Zavoli presenterà l’incisione calcografica in acquaforte ‘Rocca San Zenone – San Giovanni Battista’.

Il volume

La presentazione del volume rappresenta l’atto conclusivo degli interventi di restauro che hanno interessato la chiesa di San Giovanni Battista a partire dal 2005 e l’occasione per la sua visita. Il libro, promosso dall’ufficio per i beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Terni con il sostegno e il patrocinio della fondazione Carit, è il risultato del rilievo stratigrafico e dello studio storico archivistico svolti da una classe dell’indirizzo ‘Rilievo e catalogazione dei beni culturali’ negli anni 2007-2008 dell’allora istituto statale d’arte, attuale liceo artistico Metelli, in occasione dell’avvio del cantiere di restauro degli apparati decorativi della chiesa ed ha come finalità la sua valorizzazione. Gli alunni hanno messo in pratica le competenze acquisite nell’indirizzo di studio, effettuando il rilievo dei prospetti interni e le mappature della stratigrafia dei dipinti parzialmente messi in luce. L’esperienza è stata determinante per la loro formazione, avendo potuto sperimentare sul campo tutte le fasi del lavoro, le difficoltà che si possono incontrare nel rilievo, soprattutto per la precisione nella presa delle misure. Il rilievo della stratigrafia, che è stato consegnato alla fondazione Carit alla fine dell’anno scolastico, è servito come base di riferimento per gli ulteriori interventi della ditta di restauro e per il progetto curato dalla Soprintendenza, una guida per la valutazione delle parti da rimuovere e quelle da conservare che è stata utile, nell’anno scolastico successivo, per aggiornare le fasi dello scoprimento degli affreschi. Nell’anno scolastico 2007/2008 l’attività è proseguita con lo studio delle fasi decorative della chiesa sulla base della ricerca archivistica svolta presso l’archivio storico diocesano e l’Archivio di Stato di Terni. A questa attività si è affiancata l’analisi stilistica e iconografica degli affreschi, principalmente della navata destra, attraverso il confronto con le opere di artisti di ambito spoletino. Nel libro vengono ricostruite le vicende costruttive dell’edificio e le complesse fasi decorative, mentre le schede analizzano la decorazione quattrocentesca riportata alla luce in fase di restauro ed in particolare i due registri di affreschi della parete destra, dei quali viene chiarita la paternità grazie all’aggiornamento bibliografico successivo al restauro.

La chiesa

La chiesa, che ha rivestito un ruolo di primo piano anche per il patronato della famiglia Camporeali, ha subito ripetuti e significativi interventi di ristrutturazione e di decorazione fin dalla metà del quattrocento. A partire dal cinquecento i lavori vengono finanziati dalla confraternita del santissimo sacramento. Nel seicento viene avviata la costruzione delle cappelle sul fianco sinistro e la realizzazione di nuovo allestimento decorativo, riproposto nel settecento con un diverso cromatismo, dopo la realizzazione della navata laterale. L’abbandono nel corso del novecento aveva messo a rischio la conservazione dell’edificio e delle sue pregevoli decorazioni. Gli interventi di restauro finanziati dalla fondazione Carit, che si sono conclusi nel 2015, hanno scongiurato la perdita di un gioiello del patrimonio culturale dell’Umbria meridionale.

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