Celebrata sabato mattina al cimitero di Terni, dal vescovo padre Giuseppe Piemontese, la santa messa per la commemorazione di tutti i defunti, alla presenza del prefetto vicario Andrea Gambassi, del sindaco Leonardo Latini, del questore Antonino Massineo, delle massime autorità militari e civili cittadine, delle associazioni combattentistiche e d’arma e concelebrata dal vicario generale della diocesi, monsignor Salvatore Ferdinandi, e da numerosi sacerdoti della città . Una ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte le persone che si sono recate in questi giorni al cimitero. Una tradizione che è segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nel ricordo. Il vescovo ha ricordato coloro che sono morti in questo anno in maniera inaspettata per malattia, calamità naturali, disgrazia o violenza: i morti sul lavoro, quelli nell’adempimento del dovere. Un ricordo particolare è stato per le vittime di questo anno: Vincenzo De Gennaro, carabiniere ucciso a Cagnano Varano (Foggia); Emanuele Anzini, carabiniere, travolto da un’auto a Bergamo; Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma; i due agenti di polizia, uccisi a Trieste, un mese fa Pierluigi Rotta e Matteo Demenego.
Nella giornata di commemorazione dei defunti il vescovo ha posto l’accento sul senso del dolore e del ricordo in una società che tende a smarrire il senso di pietà verso i defunti: «Questo giorno è stato pensato come giorno della memoria e per rinnovare e mettere a fuoco la pluralità dei ricordi, onorare quanti ci hanno preceduto: da soli, con la famiglia e con la comunità civile, sociale. Alimentiamo la pietas che alberga nell’animo umano, ossia la devozione religiosa, il sentimento d’amore e di rispetto verso la famiglia, verso gli avi. Tanta solitudine e disperazione oggi è presente perché gli uomini hanno abbandonato la fede in Gesù. Direi, hanno messo da parte ogni fede, convinzione, principi nobili che elevano l’esistenza e la rendono vera, aperta all’infinito, al prossimo, al benessere comune. Se scompare Dio dalla società , scompare anche l’uomo. Ciascuno di noi perde di consistenza, indeboliamo il rapporto con l’umanità . Il valore stesso della vita e il rispetto che si deve, alla propria e altrui esistenza, viene oscurato: oggi siamo spettatori, in diretta, o come si dice: dal vivo, in onda, on line, di innumerevoli omicidi, femminicidi, suicidi, stragi, guerre, violenze fisiche a morali, a cominciare da quelle gratuite a quelle apparentemente motivate. Perfino adolescenti, radunati in bande, che bullizzano coetanei e adulti per divertimento; giovani che consumano e distruggono la propria vita con rischi irragionevoli, con l’uso di stupefacenti ormai di facile acquisto».
L’esortazione del vescovo è stata quella di riportare speranza con azioni concrete e responsabili a partire dalla famiglia, dalla scuola, dalla società , dalle religioni, dalla chiesa stessa. «Una corale azione per riportare in agenda non solo la libertà individuale, ma i valori umani, personali e civili della nostra cultura, i valori evangelici con la responsabilità collegata alle scelte e ai gesti di ognuno: adulti e giovani, genitori e figli, mariti e mogli, autorità e cittadini, imprenditori e prestatori d’opera: tutti coalizzati per riportare la speranza nella società , ciascuno per la sua parte. Basta odio diretto e on line, basta violenze materiali e verbali. La fede nella vita e la speranza nella risurrezione vanno seminate con urgenza, fin dall’infanzia e nelle piccole cose».
La cerimonia è proseguita all’interno del cimitero civico con la benedizione delle corone d’alloro, la preghiera in memoria dei caduti in guerra presso il Sacrario ai Caduti e la deposizione delle corone d’alloro presso i monumenti delle varie Forze armate, Corpi dello Stato associazioni combattentistiche e d’arma, e al monumento e fosse comuni dei caduti nei bombardamenti della città di Terni.