Il 14 maggio, la città di Norcia ha compiuto un passo importante verso la valorizzazione del suo patrimonio naturale e storico, presentando ufficialmente il progetto ‘Recupero della marcita di Norcia: tra tradizione e biodiversità’, finanziato grazie al bando Psr per l’Umbria 2014-2020. Un progetto ambizioso che mette al centro la riqualificazione di un paesaggio antico e profondamente identitario per la comunità nursina.
Il cuore del progetto è il cosiddetto ‘Parco della marcite’, un’area che si estende a ridosso del centro storico della città e che conserva ancora oggi le tracce di un sistema agricolo di origine storica. Un sistema in cui natura, agricoltura e cultura si intrecciano, dando vita a un paesaggio unico, capace di dialogare con il turismo, il tempo libero e il bisogno di riconnettersi con l’ambiente.
La marcita, un’antica tecnica di coltivazione basata sull’irrigazione continua dei prati per garantirne la produttività anche nei mesi freddi, rappresenta un simbolo della tradizione agricola del territorio. Ripristinarla significa non solo recuperare una pratica storica, ma anche valorizzare un paesaggio che racconta secoli di vita e di lavoro, rendendolo al tempo stesso fruibile per i visitatori. Il progetto, infatti, prevede una riqualificazione dell’area sia dal punto di vista idraulico che agronomico, con la creazione di sentieri attrezzati e spazi pensati per la socialità e l’educazione ambientale.
Uno degli obiettivi principali è proprio quello di contrastare l’abbandono del territorio rurale, promuovendo allo stesso tempo la conservazione della biodiversità e l’attrattività dei luoghi. Gli interventi si muovono su più livelli: dal miglioramento della fruibilità turistica al recupero funzionale dell’ecosistema locale, passando per la realizzazione di un orto, un giardino botanico, e aree dedicate alla produzione di fiorume. Non meno importante, l’eliminazione delle specie alloctone per favorire la crescita di quelle autoctone, tipiche dell’ambiente nursino.
Ma il progetto guarda anche all’economia locale, con un approccio innovativo e sostenibile. Il ripristino delle marcite porterà alla produzione di foraggio (erba e fieno) con tecniche tradizionali, destinate all’alimentazione del bestiame allevato in loco. Una scelta che punta a creare prodotti con una forte connotazione territoriale, rafforzando la filiera agricola e dando un nuovo valore aggiunto alle attività produttive locali.
La posizione strategica del parco, situato lungo un importante crocevia di viabilità e sentieristica – tra l’ex ferrovia Spoleto-Norcia, il sentiero regionale ritiano e l’ingresso alle mura cittadine – rappresenta un ulteriore punto di forza del progetto, in grado di attrarre escursionisti, appassionati di natura e turisti in cerca di autenticità.
Gli interventi previsti non si limitano al solo recupero paesaggistico, ma comprendono una serie di azioni orientate alla tutela delle Aree naturali protette e dei siti Natura 2000, con l’obiettivo di contrastare il declino socio-economico delle aree rurali. Tra questi, interventi di restauro e riqualificazione del paesaggio; recupero di edifici e strutture per scopi didattici e turistici; creazione di micro reti ecologiche; studi e monitoraggi per verificare l’efficacia delle azioni messe in campo.
Un progetto che, in sintesi, si fa portatore di una visione nuova e integrata, capace di unire tradizione e innovazione, ambiente e sviluppo locale, memoria e futuro. Con il ‘Parco della marcite’, Norcia si prepara a raccontare una nuova storia del suo territorio: una storia fatta di natura, cultura e comunità.