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Home » Imprese giovanili: «Allarme in Umbria»

Imprese giovanili: «Allarme in Umbria»

di Francesca Torricelli
20 Dicembre 2017
in Apertura 5, Attualità, Economia
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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«I dati di questo quinto Osservatorio sulle imprese giovanili in Umbria evidenziano le criticità generate dalla profonda crisi economica di questi ultimi anni». È quanto sostiene il presidente di Unioncamere Umbria, Giorgio Mencaroni. «La condizione dei giovani è sicuramente tra le più allarmanti, soprattutto nelle società a rapido invecchiamento e in questa fase storica caratterizzata dalla velocità e dall’informazione; ciò rende ancora più difficile o addirittura impossibile costruire scenari futuri di sviluppo. Per questo motivo le Camere di commercio, hanno messo in campo strumenti e competenze per supportare i giovani a cogliere le opportunità che oggi con la quarta rivoluzione industriale si fanno più aperte e crescono con un ventaglio così ampio che nessuna generazione in precedenza aveva avuto a disposizione».

L’OSSERVATORIO – LEGGI IL DOCUMENTO

Le imprese giovanili umbre Sono 7.166 le imprese giovanili alla data del 30 settembre 2017, l’8,9% del totale imprese operanti in regione, percentuale inferiore sia a quella nazionale (9,8%) che a quella delle regioni centrali (9,3%). 240 imprese in meno rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno con una variazione di -3,2% (con percentuali diverse tra Perugia e Terni che perdono 2,3% la prima e 5,9% la seconda), un calo che accomuna tutte le regioni italiane (eccezion fatta per Sardegna e Basilicata che crescono del 2,6% e dello 1,3%) e che a livello nazionale segna un -3% mentre a livello di totale imprese vede l’Umbria segnare un -1,4%.

In calo Negli ultimi 5 anni le imprese giovanili umbre passano dalle 8.606 del 30 settembre 2012 alle 7.166 del trimestre 2017, perdendo 1.440 imprese guidate da giovani, un -16,7% in cinque anni (i valori dell’Italia centrale e dell’Italia si assestano rispettivamente su -13,5% e -14,3%); diverso è il discorso delle imprese in totale che, negli anni hanno comunque perso ma con valori molto più bassi (-1,4% le imprese umbre, +0,1% le imprese dell’Italia centrale e -0,1% quelle nazionali).

I settori A livello settoriale l’unico in crescita tra le imprese giovanili è l’agricoltura con 54 imprese in più ed una variazione di +4,6% mentre a perdere il maggior numero di imprese sono i settori di costruzioni e commercio, rispettivamente 158 e 118 imprese in meno (e variazioni del -14,3% il primo e -5,2% il secondo). Con il 12,9% di imprese giovanili sul totale imprese è il settore di alloggio e ristorazione quello più ‘giovanile’ seguito da attività finanziarie e assicurative (12,6%), da imprese di noleggio e agenzie viaggio (11,1%) e dal commercio (10,8%).

Gli artigiani Alla data del 30 settembre 2017 le imprese giovanili artigiane in Umbria ammontano a 1.782, con una incidenza percentuale sul totale giovanili che pone la nostra regione al 13° posto (tra un primo posto del Friuli Venezia Giulia con un 39,8% e un ultimo posto della Campania con il 12,9% I settori dove le imprese artigiane sono più presenti sono le costruzioni, con 722 imprese, che, su un totale giovanili del settore di 948 rappresentano il 76,2%, seguono le 354 imprese delle attività manifatturiere, il 72% delle 492 giovanili, le altre attività di servizio con 322 imprese artigiane (il 79,5% del settore) e infine il settore noleggio e agenzie di viaggio con 89 imprese artigiane (il 36,6%. delle 243). Dal confronto con Italia e Italia centrale l’Umbria risulta avere una percentuale artigiana più alta nelle imprese under 35 superiore nei settori costruzioni (76,2% contro 72,4 e 71,5% delle prime), attività manifatturiere, trasporto e magazzinaggio.

Nel dettaglio La perdita maggiore si ha nel settore delle costruzioni, con 82 imprese in meno, segue il commercio, con 25 imprese in meno, e poi noleggio e altre attività di servizio che perdono entrambe 10 unità. Unici settori in positivo quelli di trasporto e magazzinaggio, attività professionali e attività artistiche (3 imprese in più per i primi due settori e 10 in più per l’ultimo).

Perugia e Terni A livello provinciale la situazione di Perugia è migliore di quella regionale con una variazione delle imprese giovanili di -2,3% e 128 imprese in meno e molti settori in aumento, mentre quella di Terni arriva ad un -5,9% ed una diminuzione di 112 ‘giovanili’.

Le società Il 72,8% delle imprese giovanili umbre è un’impresa individuale, è in questa forma infatti che si concentra maggiormente l’orientamento a mettersi in proprio in ragione del minor fabbisogno di capitale iniziale (nel totale imprese la percentuale si ferma al 59,8%): lo scorso anno la percentuale era stata del 74,1%. Le società di persone invece incidono per il 9,6%, un valore che è la metà di quello registrato dall’intera struttura imprenditoriale (19,4%) con un valore superiore ai valori dell’Italia e dell’Italia centrale, rispettivamente 6,4% e 6,1%. La quota delle imprese giovanili umbre che hanno adottato la forma giuridica della società di capitale ammonta al 16,6%, in crescita rispetto agli anni precedenti (lo scorso anno era il 15% e nel 2014 “solo” il 12,6%). Le imprese giovanili con capitale assente sono il 66,1%, valore di poco più alto rispetto al dato nazionale e inferiore di un punto percentuale a quello della media delle regioni centrali.

Gli addetti Il 56,2% delle imprese giovanili in Umbria in base a queste informazioni appartiene alla classe con ‘1 addetto’ (lo scorso anno il valore registrato era stato di un punto inferiore). In Umbria lo scorso anno il totale addetti ammontava a 13.490 che scende nel trimestre in esame a 13.303 con una variazione negativa di -1,4% più alta del -0,8% del totale imprese della regione. Il calo degli addetti giovanili accomuna molte regioni italiane (a livello nazionale -1,1% e centrale -0,3%) eccetto 4 regioni del nord Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Liguria e Veneto a cui si aggiunge la Sardegna e in cui sono in crescita sia il totale addetti che gli addetti giovanili appunto.

Le donne In Umbria le imprese giovanili guidate da donne sono 2.198 un numero che rapportato al totale giovanile ne rappresenta il 30,7%, il secondo valore percentualmente più alto tra le regioni italiane, superato solo dal 31% del Molise, a dimostrazione che in Umbria le donne hanno un ruolo rilevante, non solo come presenza imprenditoriale sul totale(25,8%) ma anche come presenza giovane tra le imprenditrici. Rispetto al 30 settembre 2016 le imprese giovanili al femminile in Umbria perdono il 3,8%, 88 imprese in meno, una variazione negativa più consistente non solo del totale imprese giovanili (-3,2%) ma soprattutto delle totale imprese femminili che perdono l’ 1,3%.

Gli stranieri Relativamente alla componente straniera, le imprese la cui partecipazione societaria dei non nati in Italia è superiore al 50%, ammontano a 1.395, esattamente il 19,5% del totale giovanili. La percentuale è leggermente inferiore a quello che accade a livello nazionale con un 20,6% ma distante di quasi sette punti percentuali rispetto a quello che avviene nelle regioni del centro Italia con il 27,1%. Un Italia centrale dove le regioni hanno tutte una percentuale più alta di quella umbra e in particolar modo la Toscana con 31,4% e il Lazio con 26,9%. Le imprese giovanili straniere in Umbria calano complessivamente di 123 unità con una variazione di -8,1% rispetto al 31 settembre 2016, una diminuzione ben più alta di quello che accade a livello nazionale, con un -5,4%, e a livello di Italia centrale, con un -6,2%.

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