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Home » Inceneritori: «Siamo contro le ciminiere»

Inceneritori: «Siamo contro le ciminiere»

di Redattore
10 Marzo 2017
in Ambiente e salute, Attualità, Dal territorio, Economia, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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Non le vuole nessuno. Eppure sono ancora lì. E rischiano di rimanerci per decenni (se dovesse alla fine arrivare questa nuova autorizzazione dalla Regione) continuando ad inquinare l’aria con le proprie emissioni. Le ciminiere degli inceneritori sono il simbolo di questi giorni.

Non le vuole nessuno, dicevamo. Non le vogliono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle e Lega Nord, che da giorni hanno occupato il consiglio regionale per manifestare il proprio dissenso. Non le vogliono i cittadini ternani, che per la gran parte manifestano il proprio dissenso e giovedì si sono dati appuntamento all’ingresso della Regione Umbria per sostenere i consiglieri che stanno occupando l’aula. Non le vogliono le associazioni ambientaliste.

PARLANO FERNANDA CECCHINI E THOMAS DE LUCA – IL VIDEO

Cecchini: nemmeno noi le vogliamo E non le vuole nemmeno la Regione, visto quello che l’assessore Fernanda Cecchini ha dichiarato a umbriaOn: «Noi siamo contro i camini che fumano, siamo contro i gli inceneritori, lo abbiamo ribadito a livello regionale – con il piano rifiuti ndr. -, e lavoriamo per affermare in Umbria le buone pratiche per l’economica circolare, per rafforzare la raccolta differenziata e per spronare i gestori dei rifiuti in Umbria a investire di più nelle piattaforme di riuso e di riutilizzo, per arrivare a una modalità diversa di gestione dei rifiuti».

Autorizzazione tecnica Ma allora dov’è il problema? Basta negare l’autorizzazione e il gioco è fatto. Non è così semplice, spiega l’assessore: «C’è un’istruttoria in corso su un impianto autorizzato precedentemente fino al 2019. La richiesta riguarda solo la trasformazione dell’autorizzazione esistente in ‘Aia’ (autorizzazione impatto ambientale). E per questo la legge prevede che questo procedimento sia in capo agli organi tecnici, quindi ai dirigenti, non alla parte politica. Sarebbe un abuso di potere se la Giunta facesse un’ingerenza». Per evitare ripercussioni la Giunta, quindi, agisce con cautela.

Si attende la Usl «I consiglieri che stanno occupando, stando all’opposizione, si possono permettere il ‘lusso’ di dire ciò che pensano – ammette la Cecchini – chi governa deve essere più responsabile e promettere solo ciò che può mantenere. In linea generale, alla Giunta regionale sta a cuore l’ambiente e la salute sia dell’area ternana sia di tutta la regione. Nel territorio ci sono impianti autorizzati e io do per scontato che siano compatibili con la normativa esistente. Per superare la situazione c’è bisogno di studi che certifichino la correlazione fra emissioni, inquinamento e impatto sulla salute. La Usl ci ha assicurato che presto arriverò uno studio. Lo attendiamo, per capire di cosa stiamo parlando».

Ma la strada c’è Si tende ad evitare l’uso ardito di metafore, ma in questo caso non se ne può fare a meno, pensando a quel medico che continuava a studiare le carte mentre il malato moriva. Paragone ancor più aderente alla realtà, se si pensa a quanto affermato dal capogruppo del Movimento 5 Stelle Andrea Liberati, che senza mezzi termini afferma: «L’assessorato ha tutti i poteri per chiudere questa storia per i prossimi anni non è vero quindi che la giunta ha le mani legate».

Correlazione chiara «Gli studi e le analisi ci sono già – tuona intanto Thomas De Luca, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel consiglio comunale di Terni – li hanno fatti gli organi competenti livello scientifico e istituzionali: l’Arpa, il Ministero della Sanità e la Usl. Lo studio ‘Sentieri’ dimostra chiaramente che a Terni c’è un’incidenza di patologie superiore alla media regionale». E giù una serie di cifre e percentuali, che dimostrano chiaramente che a Terni ci si ammala e si muore di più che altrove in Umbria per patologie direttamente collegate alle incidenze ambientali.

Class Action «Per tutto lo scorso anno nella centralina di Carrara si sono sforati i limiti di legge per incidenza di nichel – ricorda De Luca – inoltre Arpa Umbria ha provato che nell’aria d Terni è presente cromo esavalente, tanto che la Usl ha parlato di un rischio ‘inaccettabile’, relativamente all’insorgenza di patologie tumorali. La Cecchini ha paura di richieste danni da parte delle aziende. E cosa dovrebbero fare allora i cittadini che si ammalano e muoiono a causa dell’inquinamento: se il cromo esavalente fa male in America fa male anche qua».

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