Prima ha trovato l’accordo con la presidenza del consiglio, poi è andato a riferire tutto a Papa Francesco. Giornata intensa per Gualtiero Bassetti, cardinale di Perugia – Città della Pieve e presidente della conferenza episcopale italiana.
SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON
«Presto torneranno le messe»
«Esprimo la soddisfazione mia, dei vescovi e, più in generale, della comunità ecclesiale per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentirà, nelle prossime settimane, sulla base dell’ evoluzione della curva epidemiologica, di riprendere la celebrazione delle Messe con il popolo». Così il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, commenta la definizione del protocollo di massima, relativo alla graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche. Al momento non ci sono dettagli sul protocollo ma – scrive Avvenire – non è improbabile che l’eucaristia con il concorso del popolo possa riprendere già per l’Ascensione o per la Pentecoste.
Il ringraziamento a Conte
«Il mio ringraziamento va alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – aggiunge il card. Bassetti – con cui in queste settimane c’ è stata un’ interlocuzione continua e proficua. Questo clima ha portato un paio di giorni fa a definire le modalità delle celebrazioni delle esequie, grazie soprattutto alla disponibilità e alla collaborazione del ministro dell’interno e del dipartimento per le libertà civili e l’ immigrazione. Nel contempo, un pensiero di sincera gratitudine mi sento in dovere di esprimerlo al ministro della salute e all’intero comitato tecnico-scientifico: questa tempesta, inedita e drammatica, ha posto sulle loro spalle un carico enorme in termini di responsabilità».
«Come Chiesa – riconosce l’ arcivescovo di Perugia – abbiamo condiviso, certo con sofferenza, le limitazioni imposte a tutela della salute di tutti, senza alcuna volontà di cercare strappi o scorciatoie, né di appoggiare la fuga in avanti di alcuno; ci siamo mossi in un’ ottica di responsabilità, a tutela soprattutto dei più esposti. Alla vigilia di quella che ci auguriamo possa essere una rinascita per l’ intero paese, ribadisco l’ importanza che non si abbassi la guardia ma, come abbiamo ripetuto in questi mesi, si accolgano le misure sanitarie nell’orizzonte del rispetto della salute di tutti, come pure le indicazioni dei tempi necessari per tutelarla al meglio».
Allo studio riapertura centri estivi
Riaprire gli oratori e i centri estivi, all’inizio online e poi, se ci saranno le condizioni, dal vivo: è l’ obiettivo della Conferenza Episcopale Italiana per consentire a bambini, adolescenti e giovani di riprendere la circolazione delle relazioni che aiuti la comunità a ritrovarsi, pur sapendo che non sarà più la stessa e che non sarà possibile, almeno nell’immediato, fare le cose di sempre. Il piano – condiviso con le associazioni degli scout e con le congregazioni che maggiormente lavorano con i ragazzi come i Salesiani – dunque è pronto con una prima fase che si avvarrà degli strumenti digitali a distanza ed una seconda fase, immaginata per i mesi di luglio ed agosto, con presenze, piccoli gruppi che si incontrano in orari e luoghi spalmati.
«Questa seconda fase – chiarisce la Cei in un documento inviato ai parroci – per ora va tenuta nel cassetto: potrebbe non aprirsi questa estate, ma potrebbe anche essere che si renda possibile. Sarà importante non farsi trovare impreparati». L’ ossatura delle attività dunque è pronta e si stanno predisponendo gli strumenti da utilizzare in primo luogo dai giovani che già normalmente sono il fulcro portante dei gruppi estivi. Si faranno, ciascuno dalla sua casa ma in collegamento, laboratori manuali, espressivi, giochi virtuali. Prevista la preghiera che aprirà e chiuderà le giornate.