«Si stanno sgretolando gli affreschi, recuperarli è un atto d’amore verso Ferentillo e i ferentillesi». A lanciare l’allarme, relativo agli affreschi presenti nella chiesa di San Nicola a Monterivoso, è lo storico locale Carlo Favetti: «A proteggerli c’è solo una piccola tettoia di lamiera messa da persone di buona volontà. L’antica chiesa – prosegue – un tempo santuario e punto di incontro di spiritualità e tradizione, è ormai in balia degli schiaffi del tempo e vani sono stati gli appelli che hanno investito anche il FAI ed altre associazioni. C’è necessità di intervenire per salvaguardare ciò che rimane di tanta storia e arte racchiusa tra quelle mura fatiscenti e assediate dalla vegetazione che sta avanzando con grande celerità». Il problema è stato evidenziato sui social, media, anche nella trasmissione Rai ‘Uno mattina in famiglia’ nella rubrica ‘La Bellezza’.
Circa la chiesa, descrive Favetti, «la struttura presenta la sua caratteristica originaria di stile romanico, realizzata in conci di pietra, facciata con portale rettangolare, bifora e campaniletto a vela. All’interno copertura a pianelle decorate, ormai in alcuni tratti crollata, dipinti sulla parete di sinistra e in quella di fondo dove era situato l’unico altare. Si possono scorgere tre dipinti molto interessanti, ossia due Madonne col Bambino e San Nicola titolare della chiesa. Sulla parete di fondo si può notare una frammentaria Crocifissione tra a angeli e santi e un San Pietro apostolo con in mano le chiavi. I dipinti raffiguranti la Madonna col Bambino sono di grande dolcezza, probabilmente realizzati da pittori locali con quello stile inconfondibile ricco di suggestione dalla classica linea abruzzese. Potrebbero essere stati realizzati sullo scorcio del XVI/XVII secolo e commissionati dalla comunità di Casarioso. Dipinti che si accostano per stile, linea e colore ad altri esemplari presenti presso il cimitero-museo delle mummie, o addirittura al frammentario affresco votivo su roccia lungo il tratto del fosso in località Lu Strittu».
Sul degrado: «Pioggia, vegetazione selvaggia, sbalzi di temperatura stanno sfarinando i dipinti: è veramente vergognoso il silenzio e il menefreghismo di chi è a conoscenza di questa situazione e non alza un dito per risolvere o almeno intervenire. Guardando in giro, quanti soldi si spendono per progetti a dir poco inutili per la collettività, che giovano soltanto ai soliti noti, dove i ricchi si fanno sempre più ricchi, dove il territorio è sempre più violentato da mostri. Tutelare queste piccole realtà storico artistiche dovrebbe essere una priorità di enti e istituzioni».