L’sos arriva da Stop animal crimes Italia e riguarda una situazione di Orvieto. L’allarme riguarda una donna in merito alla gestione di una colonia felina composta da decine di gatti. L’appello è per l’amministrazione comunale.
Il problema generale
Quotidiniamente – viene specificato – «sono migliaia in tutta Italia cittadini e volontari che si prendono cura di migliaia di gatti a proprie spese, senza rivolgersi a quello che per legge è il proprietario dei gatti: il sindaco. Una realtà purtroppo diventata normalità , dove la cura di cani e gatti è gestita da volontari e Associazioni attraverso una miriade di richieste di aiuto per il cibo, le cure veterinarie ed altro e ciò perché i sindaci del benessere dei propri animali liberi sul territorio non importa nulla o poco. Ovviamente ci stiamo attivando come Movimento per recuperare cibo, lettiere e igienizzanti da consegnare a questa donna e cogliamo l’occasione per chiedere la collaborazione di chiunque possa dare una zampa ma, soprattutto, ci stiamo attivando per costruire in tutta Italia un tutela animale diversa da quella attuale, dove il mondo animalista non si occupa di risolvere i problemi alla radice ma si occupa di emergenze ovvero delle conseguenze del problema finendo per sostituirsi, appunto, agli enti preposti. Per legge infatti spetta al sindaco occuparsi anche dei gatti sotto il profilo
dell’alimentazione e alle Asl l’aspetto sanitario».
Il caso Orvieto
Si passa al caso specifico: «In realtà i sindaci latitano – nel caso di Orvieto il sindaco in un post del 2019 aveva proclamato importanti iniziative ad oggi non realizzate quantomeno nel caso de qua, per non parlare del documento comunale dove si dice di andare nelle mense a recuperare il cibo da dare ai gatti, come fossero suini – e le Asl oltre a sterilizzare con ritmi non proprio velocissimi e restituendo alla colonia i gatti senza comunicare al tutor i numeri di microchip inoculati per poter distinguere e censire gli animali, non prestano adeguate e tempestive cure se i gatti liberi stanno male; a proposito di Asl la donna aveva contattato anche gli uffici di Terni per chiedere aiuto e la cui risposta è stata paradossalmente quella che avrebbero chiesto all’Enpa. La stessa Enpa che alla donna in cerca di aiuto ha risposto di non essere un ente di carità . Una tutela animale – chiude Stop animal crimes – in Italia del tutto omessa e dunque lasciata in mano ai cittadini, dove si autorizzano colonie feline (che per legge devono essere seguite da cittadini privati) per evitare di costruire gattili che poi dovrebbero mantenere i Comuni e dove le cure veterinarie e l’alimentazione e tutto il resto è a carico del cittadino, che in moltissimi casi per amore per gli animali non solo ignora l’importanza di lottare per far osservare le leggi financo denunciando ma lotta per garantire il maggior benessere possibile ai gatti del sindaco. Abbiamo chiesto al sindaco di Orvieto un aiuto concreto e costante alla donna e avviato una raccolta di materiale vario. Diversamente provvederemo a segnalare la situazione alle autorità competenti».
La Usl 2: «Ecco la situazione»
A distanza di due settimane l’azienda sanitaria locale prende posizione in merito alla vicenda: «Il Comune, in collaborazione con il servizio veterinario, provvede a censire le colonie feline ed i gatti delle colonie sono sterilizzati dal servizio veterinario della Usl competente per territorio che provvede, in seguito, al loro reinserimento nella colonia di appartenenza. Il Comune tutela i gatti presenti sul territorio di propria competenza e, previo parere del servizio veterinario, ne dispone il trasferimento in luoghi ritenuti più idonei e di maggior garanzia in termini di sopravvivenza e benessere. I gatti che vivono in libertà possono essere catturati solo per comprovati motivi sanitari (cura e sterilizzazione). Vi provvedono i servizi veterinari, anche con l’ausilio delle associazioni protezionistiche o dei volontari che accudiscono la colonia. I felini non possono in nessun caso essere spostati e nemmeno adottati. Il servizio veterinario della Usl Umbria 2 provvede al servizio di reperibilità e pronto soccorso veterinario per animali di affezione feriti o incidentati, anche in convenzione con l’università degli Studi di Perugia, attivabile attraverso il centralino del distretto competente territorialmente. In riferimento agli articoli pubblicati di recente su due quotidiani online è doveroso segnalare che i fatti imputati alla Asl non corrispondono alla realtà . La direzione Aziendale è molto sensibile alla tematica del randagismo e della tutela degli animali in particolar modo alle colonie feline tant’è che ha adottato una specifica procedura interna denominata ‘gestione cattura, sterilizzazione e ricollocazione di gatti in libertà appartenenti a colonie feline’, consultabile sul portale istituzionale dell’azienda e redatta dal dottor Samuele Tognarini, titolare dell’incarico di alta specializzazione ‘responsabile lotta al randagismo e profilassi rabbia area sud Usl Umbria 2 – responsabile anagrafe canina Usl Umbria 2 – Responsabile delle procedure per Iaa e delle procedure di accesso di animali di affezione nelle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e convenzionate’. Lo stesso dottor Tognarini – sottolinea la Usl 2 – ricopre il ruolo di direttore sanitario dell’ambulatorio veterinario sito in Orvieto, via dei Tessitori, dove dal 12 febbraio 2021, giorno della riapertura della struttura dopo un periodo di manutenzione, si effettuano ogni settimana due giorni di sedute operatorie, per la sterilizzazione dei gatti appartenenti alle colonie dei Comuni del distretto dell’Orvietano. L’accesso alla struttura è programmato con un calendario che è consultabile dall’utenza sul portale istituzionale dell’azienda, soddisfacendo sempre e totalmente tutte le prestazioni richieste dai responsabili delle colonie feline presenti sul distretto di Orvieto che conta dodici comuni e senza aver ricevuto mai alcuna lamentela ma bensì note di elogio, per la qualità e la professionalità del lavoro svolto. Dal 12 febbraio 2021 al 31 dicembre 2021 sono stati sterilizzati 225 gatti con l’impegno costante del personale anche in piena pandemia; ciò è stato possibile perché il dottor Tognarini ha dotato l’ambulatorio di un dispositivo di ozonizzazione, che consente di sanificare l’ambulatorio dopo ogni seduta operatoria. Attualmente le colonie feline riconosciute nel distretto dell’Orvietano sono 69 di cui 37 solo nel Comune di Orvieto; va precisato che ogni gatto sterilizzato viene identificato mediante inoculazione di un microchip e contestualmente registrato sul portale Siva nella colonia felina di appartenenza, preventivamente riconosciuta ed inserita nel sistema regionale dell’anagrafe. Nessuna norma prevede la comunicazione dei microchip al responsabile della colonia per distinguere e censire gli animali. Infatti per distinguere gli animali sterilizzati da quelli interi, viene eseguita l’apicectomia del padiglione auricolare, secondo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute cosicché gli animali interi sono facilmente distinguibili da quelli non sterilizzati. Per quanto riguarda quanto asserito circa le non adeguate e tempestive cure ai gatti, va sottolineato che tutte le chiamate ricevute per fornire assistenza agli animali in stato di necessità , sono state e sono evase sempre in tempi rapidissimi ed anche di notte. Nei casi più gravi il personale addetto, senza indugio, ha più volte trasportato gli stessi animali all’Ospedale Veterinario Universitario di Perugia per ricevere prestazioni di alta specializzazione. Anche in questo caso non sono mai stati segnalati all’azienda disservizi o mancati interventi. Il servizio di pronto intervento per gli animali liberi in stato di necessità è attivo 24 h e gratuito e per la sua attivazione nel distretto di Orvieto, il numero da contattare è 0763-3071 ed è comunque consultabile il sito web istituzionale della Usl Umbria 2 – guida ai servizi – sanità animale – servizio di pronta disponibilità . La tutela degli animali è un fine comune e si può attuare solo con la preziosa collaborazione di tutti, da compiere però sempre nel rispetto dei ruoli dei singoli attori, considerato soprattutto chi svolge la professione di medico veterinario ha innato un profondo spirito di rispetto e passione per gli animali oltre a quello di sacrificio, tant’è che dedica gli anni della gioventù a studi particolarmente impegnativi per raggiungere il traguardo della laurea».