E’ il finire del 1975 quando Pier Paolo Pasolini, impegnato nel montaggio di uno dei film più discussi di sempre, ‘Salo o le 120 giornate di Sodoma’, e nel pieno del suo romanzo ‘Petrolio’ viene ucciso all’Idroscalo di Ostia. Era andato lì perché, qualche mese prima, gli era stato rubato il negativo del suo film.

Il film E’ questo il cuore del film ‘La Macchinazione’ che sarà proiettato venerdì 25 marzo per un evento speciale al PostModernissimo. Prima e dopo la proiezione delle 21.30 sarà infatti possibile incontrare il regista David Grieco e gli interpreti Libero De Rienzo e Matteo Taranto assieme alla produttrice Marina Marzotto. La Macchinazione eÌ€ un film che utilizza i canoni e il ritmo del genere thriller per portare lo spettatore dentro al pensiero di uno dei piuÌ€ interessanti e conosciuti intellettuali del ventesimo Secolo, Pier Paolo Pasolini, interpretato, sul grande schermo, da Massimo Ranieri.
Pasolini Per tutta la durata della pellicola, la funzione narrativa ‘spettacolare’, come quella della ricostruzione di un evento criminale in una cornice storica tanto torbida quanto contrastata della storia italiana, incrocia la vita quotidiana dell’intellettuale per antonomasia dell’Italia del 1975. Ci sono gli ultimi mesi di vita di Pasolini, quello che lui vedeva con gli occhi e con le sue parole, c’è il suo pensiero e la sua interpretazione della realtà ritenuta sempre più profetica con il passare degli anni.
Il regista E poi ci sono i dettagli, curati con la massima attenzione, e la colonna sonora per eccellenza con le musiche dei Pink Floyd, ad esaltare le caratteristiche di un periodo rimasto alla storia, nel bene e nel male. Infine, la garanzia di verità , o se vogliamo, di verosimiglianza, rappresentata dall’esperienza personale dello sceneggiatore e regista David Grieco. Amico e collaboratore di Pasolini, ha collaborato con l’avvocato Guido Calvi alla stesura della memoria di parte civile del primo processo per l’omicidio Pasolini, è stato tra i primi ad accorrere sulla scena del delitto accompagnato dal medico legale Faustino Durante, che firmò una perizia colma di dubbi non ancora dissipati. «Grieco non è il semplice regista di un semplice film. Come autore ha trasferito nel copione del film l’anima e la visione del mondo del suo amico Pasolini, così come da giornalista ha saputo investigare sui fatti e gli accadimenti del periodo raccontandone ogni sfaccettatura».