Pd Umbria, assemblea autoconvocata dai 104

Sempre acceso lo scontro interno sulle macerie del partito, in un clima da ‘battaglia finale’. Ancora lontana la strada verso la normalità

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La vita per chi è chiamato in questa fase a guidare il Pd umbro non deve essere facile. Figuriamoci quella degli iscritti o militanti, disinteressati, che devono assistere ogni giorno a prese di posizione e colpi di scena che danno l’idea di una sorta di ‘battaglia finale’ sulle macerie di un partito che, forse, prima o poi ritroverà un percorso di normalità, ma che al momento è alle prese con antiche guerre interne, mai definitivamente risolte. Va interpretato in questo senso anche il costante braccio di ferro fra i membri – i ‘104’ che, a prescindere da un numero per sua natura variabile, si qualificano come ‘la maggioranza dell’assemblea regionale’ – e il commissario Dem Walter Verini, sostenuto nella sua azione – si vedrà poi fino a che punto – dalla segreteria nazionale del Pd. L’ultimo passo clamoroso è stato quello della ‘maggioranza dell’assemblea’ che ha deciso di auto convocare l’organismo per discutere tutta una serie di punti: «D’altronde l’assemblea – osservano – non è mai stata sciolta: finora solo parole e zero fatti». Di seguito la nota dei ‘104’.

 

«Non c’è luce in fondo al tunnel di questo limbo in cui il nostro partito è stato trascinato dopo il commissariamento della segreteria del Pd. Un limbo fatto di omissioni, scarso dialogo e alcun confronto, al netto degli artificiosi organismi nati dalla fantasia del commissario, che dovrebbero andare a sostituire l’unico organo legittimato, che c’è ancora e che, stando alle missive complete arrivate dal Nazareno, non è stata ancora sciolto. Il caso è proprio questo: Verini ha diffuso una lettera della segreteria nazionale, omettendo la parte della missiva in cui si chiarisce un’intenzione, quella di sciogliere l’assemblea, e che di fatto certifica anche come l’assise al momento sia in vigore e che lo fosse, quindi, anche il 12 giugno, quando presentammo le firme per chiederne la convocazione. Ecco quindi il nocciolo della questione: tanto fumo e niente arrosto. Tante lettere senza valore, pochi atti ufficiali. Come sa benissimo il commissario Verini, per sciogliere l’assemblea regionale del Pd serve un atto ufficiale, esattamente come quello che commissariò la segreteria. Tutto questo ancora non c’è stato e la segreteria nazionale ha solo annunciato l’intenzione di farlo. Sta al Nazareno la possibilità di risolvere questo intricato rebus con ufficialità e chiarezza. Quanto a noi, essendo l’assemblea, il luogo unico per la discussione democratica, nel pieno della sua funzionalità, abbiamo deciso di chiedere al Presidente dell’Assemblea regionale, ex art. 12 comma 9 dello Statuto, di convocare in via straordinaria, entro venti giorni dalla presentazione del ricevimento della lettera, l’Assemblea Regionale per dibattere e deliberare il seguente ordine del giorno: determinazione in ordine al disposto dell’Art. 16, comma 8, dello Statuto Regionale del Pd dell’Umbria; Dimissioni del Tesoriere Regionale – determinazioni; Indirizzi per la stesura delle linee programmatiche e delle candidature in vista delle prossime elezioni regionali. Il tutto corredato dalle firme dei componenti dell’Assemblea previste dallo Statuto e che saranno presentate lunedì mattina al Partito democratico di via Bonazzi. Un atto ufficiale dunque, al contrario dei tanti che si sono visti in questi mesi, che il commissario Verini non potrà rifiutare, e che servirà per ristabilire il sano e trasparente confronto in una comunità che ha bisogno di ritrovare serenità e proiettarsi verso nuove sfide».

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