Perugia contro ‘Ulisse’ per la puntata sugli Etruschi: «Ignorati da Alberto Angela»

Amministratori vecchi e nuovi contro il divulgatore televisivo. L’assessore Varasano lancia un appello: «Vengano a trovarci, farò da Cicerone»

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di P.C.

Sta montando una veemente polemica dai palazzi istituzionali di Perugia verso viale Mazzini in Roma, sede della Rai. In particolare, verso la redazione del programma ‘Ulisse, il piacere della scoperta’ di Alberto Angela. Il motivo? Nell’ultima puntata, sugli Etruschi, in onda lo scorso 5 maggio, avrebbe completamente ignorato il capoluogo umbro: nessuna menzione, nonostante l’Ipogeo dei Volumni e l’Arco Etrusco. E allora, giù commenti, via social.

LA PUNTATA INTEGRALE – LINK RAI PLAY

Gli ex amministratori

teresa severini assessore comune perugia 1416

Teresa Severini

Sotto il post facebook, sia sul profilo di Alberto Angela sia su quello della trasmissione, tantissimi commenti negativi, scritti da esponenti istituzionali di spicco, attuali o del recente passato. L’ex vicesindaco Urbano Barelli scrive: «Per fortuna gli etruschi non ci hanno lasciato solo tombe e quell’arco in chiusura di programma, ma anche le mura e il grandioso Arco etrusco di Perugia». Gli fa eco l’ex assessore Teresa Severini, che di storia se ne intende, visto che è presidente della fondazione Perugia 1416: «Mi domando come si sia potuto omettere Perugia in una così bella puntata dedicata agli Etruschi: non solo il bellissimo e ricco museo archeologico, non solo la necropoli dei Volumni, ma imponenti vestigia all’interno della città, parti integranti della vita di oggi, dalla cinta muraria alle sue sette porte, tra cui il grandioso Arco Etrusco o la Porta Marzia. Aspettiamo quindi una prossima puntata per questi tesori della nostra terra che ha radici così profonde».

E gli attuali

Sul suo profilo fa un post pure Roberta Ricci, consigliera leghista: «Caro Alberto Angela, stavolta hai toppato di brutto, tralasciando di menzionare Perugia tra le città etrusche, senza contare che l’Ipogeo dei Volumni rappresenta una delle tombe etrusche più importanti, affascinanti e meglio conservate. Comune e Regione si attivino per restituire la giusta dignità alla nostra città, invitando magari il celebre ed amato conduttore in visita alle nostre bellezze archeologiche e non solo».

L’appello dell’assessore

Leonardo Varasano

E – contattato da umbriaon.it – l’assessore alla cultura Leonardo Varasano in qualche modo raccoglie l’appello: «Dispiace che la trasmissione di Alberto Angela si sia dimenticata di Perugia, visto il legame e le espressioni di quell’epoca; confidiamo che sia stata una semplice dimenticanza e aspettiamo che tornino a parlare di Perugia con l’attenzione che merita», è l’auspicio dell’assessore, che poi si propone come ‘Cicerone’: «Sarò lieto di accompagnare la troupe mostrando loro le mura etrusche con l’Arco, il Museo archeologico e l’Ipogeo dei Volumni, solo per parlare delle cose principali».

Gli spettatori

«Sono rimasto sconcertato che nella puntata non abbia citato Perugia, importante città della federazione etrusca dodecapoli – scrive lo scrittore perugino Oscar Bigarini – nella cartina mostrata la parte occidentale dell’Umbria etrusca non era nemmeno presente. Uno spettatore digiuno di etruschi penso abbia capito che questo popolo abitava solo la parte della penisola che si affacciava sul Tirreno dalla Campania fino al nord, ma Perugia, Chiusi, Cortona?». E ancora, un altro spettatore perugino: «Ha detto che si conoscono gli Etruschi per quello che ci hanno lasciato nelle tombe. Si è dimenticato di dire che a Perugia c’è un arco etrusco meraviglioso, una cinta muraria completa di tre km, un pozzo costruito con una tecnica da far invidia ai più bravi ingegneri moderni, un cippo enorme in lingua etrusca custodito presso il museo archeologico di Perugia che, insieme alla tegola di Capua ed alla benda della mummia di Zagabria, è fra le più lunghe inscrizione in lingua etrusca esistenti al mondo. Sei bravo Alberto, ma ho l’impressione che questa volta l’hai fatta fuori dal vaso».

La presentazione della puntata

La redazione del programma aveva presentato questa puntata come una sorta di autocelebrazione, in occasione del 20esimo anniversario della prima messa in onda. E scrivevano: «Quanto è cambiata la nostra conoscenza sugli Etruschi da allora? Esploreremo le vicende, gli usi e i costumi e le meraviglie di questo popolo che per secoli ha governato quasi un terzo della nostra penisola prima dell’arrivo dei romani».

Fin dall’antichità gli Etruschi sono stati un enigma. Gli stessi Greci, e successivamente i Romani, si ponevano domande sull’origine di questo popolo che ha dato vita ad una delle più importanti civiltà del Mediterraneo. Molte informazioni sono andate perse nel corso dei secoli, ostacolando così la nostra conoscenza di questa civiltà. È forse questo che rende estremamente affascinante la storia degli Etruschi: tante domande senza risposta che danno un sapore particolare alla visita dei siti archeologici, dei musei e delle necropoli etrusche dell’Italia centrale.
Stasera vedremo proprio questi luoghi, a partire dall’area archeologica di Vulci che sorvoleremo a bordo di un elicottero del Raggruppamento Aeromobili dell’Arma che collabora con il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Grazie alla Soprintenenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale del Ministero della Cultura, esploreremo alcuni dei siti archeologici più significativi del Lazio etrusco, scoprendo splendidi reperti, frutto di recenti scavi.
Ci sposteremo poi nelle necropoli di Tarquinia e di Cerveteri per visitare alcune delle tombe presenti. Dal Castello di Santa Severa racconteremo la storia del porto di Pyrgi e vi mostreremo le ultime scoperte archeologiche ospitate nel Museo del Mare della Navigazione Antica. Visiteremo, inoltre, il Museo Nazionale Archeologico di Tarquinia per scoprire le opere di arte metallurgica e la preziosa collezione di sarcofagi che custodisce.
Ma quello di Tarquinia non è l’unico museo etrusco presente sul territorio nazionale. Accanto al famoso Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma e al Museo Archeologico Nazionale di Firenze esistono altre realtà, più piccole e meno note, ma altrettanto ricche di tesori su cui vogliamo concentrare l’attenzione, perché sono dei piccoli gioielli del nostro patrimonio.
Dal Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano in provincia di Salerno, dedicato agli Etruschi di Frontiera, al Museo Civico Archeologico di Verucchio vicino Rimini, che racconta la storia di una fiorente comunità villanoviano-etrusca, sorta tra il IX e l’VII secolo a.C., passando poi per i tanti Musei del Lazio, dell’Umbria e della Toscana, da Tarquinia, appunto, a Orvieto, da Vetulonia a Chiusi.
Ricordarli tutti è impresa ardua, ma ciascuno di loro merita una visita: i musei sono i custodi del nostro passato, punto di riferimento per i ricercatori, nati spesso dall’impegno di studiosi, funzionari e appassionati volontari.
Questa puntata nasce, come avrete capito da queste mie parole, anche dalla volontà di farvi conoscere queste realtà incredibili e invitarvi a visitarle ora che, finalmente, stanno iniziando ad aprire. Visitare questi luoghi ci permette di comprendere in tutta la sua varietà e la sua complessità la vicenda di un popolo che occupava gran parte dell’Italia e che è alle origini della nostra storia. Ma soprattutto, parliamo di una civiltà che potremmo definire una “eccellenza italiana” dal momento che, al contrario dei romani o dei greci, è esistita solo nel nostro Paese.
Vi aspetto questa sera alle 21.25 su RaiUno con Ulisse per accompagnarvi in questo grande viaggio nel mondo perduto degli Etruschi.

Il post di Alberto Angela

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