Quel ‘muraccio’ fra Terni e Narni riporta alle battaglie fra Guelfi e Ghibellini

In zona Pantano, a due passi dal fiume, sorgono i ruderi che potrebbero essere di un antico castello

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di ‘Montagne Misteriose’

Nella conca ternana, a partire dall’età medievale, vennero costruiti vari sistemi di fortificazioni (castelli, rocche, torri di avvistamento). Uno di questi si trovava nella campagna al confine fra Terni e Narni. Il nome – Castel dell’Isola – deriva dalla posizione della fortificazione, costruita nei pressi di un isolotto lungo il fiume Nera.

In zona Pantano, al confine del comune di Narni, possiamo trovare i resti del ‘Muraccio di Sant’Angelo’. Qui si annidano storie di conventi, cimiteri e tesori nascosti. Storie popolari raccontano di persone che avevano anche scavato lì nei pressi, ma senza trovare nulla: scavando di notte, si erano impauriti per il sopravvenire improvviso di un forte vento e nell’udire voci urlanti. Un pezzo di muro antico e quanti misteri… è quasi d’obbligo cercare di soddisfare la curiosità e cercare di saperne di più della storia di quelle pietre.

Ciò che resta del castello: un muro di 5,80 per 5 metri realizzato con quadrelli di pietra sponga. Nel libro Collescipoli – Il castello e le chiese, di G. Ceroni (1915) si trova scritto che, per tradizione, la costruzione veniva denominata come ‘il muraccio di Sant’Angelo all’Isola’. Poiché nel catasto dei luoghi pii del Comune di Terni del XV secolo viene menzionata l’Ecclesia Sancti Angeli de Isola, si può azzardare ad attribuire il rudere proprio alla citata chiesa.

La prima notizia che ci giunge risale al 1143, quando la fortificazione era dipendente dal comune di Narni. Nel 1240 però fu distrutta dall’esercito di Federico II e non fu più ricostruita, a differenza degli altri castelli nel territorio ternano che ebbero sorte diversa. Nel 1252, dopo la morte di Federico II (1250) le controversie fra la ghibellina Terni e la guelfa Narni continuarono con nuovo vigore. L’imperatore Corrado IV, figlio e successore di Federico II, non si interessava di questioni ‘locali’, al contrario di Papa Innocenzo IV che tentò di dirimere le diatribe tra le due città confinanti, con un occhio di riguardo per Narni e l’intenzione del giusto castigo della Terni ghibellina. Per fare da paciere, Innocenzo IV scelse il cardinale Stefano di Santa Maria in Trastevere, il quale rispettò pienamente il mandato del papa e concesse ai narnesi di riedificare il castello di Perticara, Rocca Carlea e il Castello dell’Isola, condannando i ternani a pagare un’ammenda di diecimila lire senesi. L’autorizzazione del Papa per la ricostruzione del Castello dell’Isola fu concessa il 7 luglio 1252 e fu seguita dall’ordine ai profughi di tornare ad abitarvi.

La fortezza di Castel dell’Isola non fu però ricostruita e quel muro ancor oggi esistente – secondo Elia Rossi Passavanti – non sarebbe del castello ma probabilmente di un monastero benedettino che sorgeva nei pressi denominato ‘Sant’Angelo all’Isola’.


VIDEO – IL MISTERO DEL MURACCIO DI ‘CASTEL DELL’ISOLA’
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LE FOTO DI ‘MONTAGNE MISTERIOSE’

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