L’appello fu fatto tempo fa, ma sembrerebbe che non sia stato accolto dagli enti preposti. Si tratta di uno degli affreschi più antichi presenti alla collegiata di Matterella. «Necessita di un urgente restauro – afferma lo storico locale Carlo Favetti – questo dipinto emerso nella chiesa collegiata di Santa Maria a Mattarella. Un affresco poco conosciuto ma di grande valore, situato in un altare laterale della navata di sinistra di chi entra, più semplicemente l’altare sacello della Corporazione dei Maestri Lombardi scalpellini e muratori, dove sul pilastro laterale in pietra è inciso: MDXXXII. DXXI. M. VLII SAC.FUND».
«L’affresco – prosegue Favetti – è stato tagliato in due dopo l’ampliamento della chiesa e la costituzione degli altari laterali eseguiti dai muratori lombardi. Fino a qualche tempo fa l’autore dell’opera era sconosciuto in quanto la scritta, abrasa, era coperta dall’intonaco e da un quadro recante Sant’Emidio. Si riuscì poi a riportare in vista la scritta nella tabella ed emerse il nome dell’artista Orlando Merlini che lo eseguì nel 1505. L’affresco raffigura le stigmate di San Francesco di Assisi. Il santo in estasi, riceve le stigmate dal crocefisso posto appena accennato su una mandorla, in alto, mentre, sullo sfondo probabilmente la stessa chiesa di Santa Maria, riconoscibile prima dell’ampliamento, con la facciata semplice a capanna, oculo centrale e il campanile con guglia e bandierina dei venti».
«Alla base del dipinto dentro una cornice, nel cartiglio quasi illeggibile il nome e la data: …DE ….MERL….ROSINVS …M..CCCCC. (Orlando De Merlinis Perusinus 1505). Tutto attorno piante, un corso d’acqua, forse lo stesso Nera. Insomma il dipinto è da recuperare, perché oltre alla sacra rappresentazione, è un singolare documento che attesta la chiesa originaria. Del Merlini – aggiunge lo storico ferentillese – la produzione artistica alla Collegiata di Matterella è rintracciata in importanti affreschi commissionati ai primi dei ‘500 dalla comunità locale. Di sua mano è la Santa Lucia del pilastro sinistro firmato e datato ORLANDO DE MERLINIS PERUSINVS PINXIT 1505 del presbiterio e il Cristo in Pietà sul pilastro destro, per analogia con il dipinto a Corciano; Madonna col Bambino tra angeli nella lunetta del portale. Un artista – conclude – nativo di Perugia e che divenne cittadino di Gubbio nel 1504, dove morì nel 1510. Un pittore di immagini votive ma di grande talento ed espressività, influenzato da Fiorenzo di Lorenzo e lo stesso Pintoricchio. Influenze evidenti in tutte le sue opere».