Riforme istituzionali, Cgil pressa la Regione

Secondo il sindacato di categoria «è indispensabile accelerare gli incontri per stipulare il protocollo»

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La Regione dell’Umbria, insieme alla Toscana, è una delle due Regioni italiane ad aver definito con una propria legge il riordino delle funzioni amministrative regionali. Ma, secondo la Fp Cgil dell’Umbria, «tale riordino abbisogna ora di una coerente definizione dei criteri per il trasferimento delle risorse finanziarie, umane e strumentali connesse alle funzioni stesse».

«Nessuna convocazione» Dopo un primo appuntamento, del 27 aprile, tra le organizzazioni sindacali, le Rsu e la Regione, per la definizione del protocollo che deve definire i criteri per il trasferimento delle funzioni, denuncia la Fp Cgil, «ad oggi non risulta pervenuta alcuna convocazione in merito: nel frattempo la Provincia di Perugia sta subendo un ulteriore taglio da parte del governo nazionale di ben 4.830.000 euro e la Provincia di Terni di 1.852.000. Tagli che vanno a sommarsi a quelli già previsti (ben 16.335.000 euro per la Provincia di Perugia e 6.550.000 per quella di Terni) e che provocano grande preoccupazione tra i lavoratori, per i gravi squilibri finanziari che potrebbero determinarsi se non si procedesse al più presto al riordino previsto».

«Non perdere tempo» A giudizio del sindacato «è indispensabile accelerare gli incontri per stipulare il protocollo, affinché con trasparenza si individui il personale che dovrà seguire le funzioni trasferite. Una delle problematiche che si dovrà affrontare e cercare di risolvere attraverso il protocollo è anche quella della quantificazione delle risorse necessarie per poter svolgere, da parte delle nuove Province, il lavoro di manutenzione sulle strade regionali, competenza ad oggi conferita loro dalla legge regionale».

L’Agenzia Altro impegno da consolidare, insiste la Fp Cgil, «è quello di istituire l’Agenzia regionale per il lavoro, al fine di garantire, nella confusione e nell’incertezza della normativa nazionale, la funzionalità dei servizi per il lavoro».

La polemica La campagna elettorale in corso, dice ancora il sindacati, «rischia di provocare pericolosi ritardi di percorso e di determinare azioni di poca trasparenza nell’agire politico, nonché di disattendere gli impegni assunti dalla giunta regionale, sia nella garanzia della tutela occupazionale, sia per l’istituzione dell’Agenzia regionale per il lavoro. In questo quadro appare paradossale e grave che alcune organizzazioni sindacali si permettano di non sottoscrivere l’accordo sui pensionamenti in Provincia di Terni. Grave perché il mancato accordo mina l’avvio del processo di riordino nel territorio di Terni. Si riprenda da subito il confronto necessario per arrivare rapidamente ad un’intesa».

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