Sicurezza a Terni, prove di dialogo

Il consiglio comunale, dopo le polemiche, vota un documento unitario

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Il tema della sicurezza è tornato all’ordine del giorno, a Terni, nella seduta del consiglio comunale di lunedì pomeriggio. Dopo i tragici fatti che hanno sconvolto la città, nella notte del 13 marzo, giovedì scorso l’argomento era già stato trattato, in un consiglio comunale straordinario.

Tutto rimandato Durante la seduta consiliare di giovedì erano stati presentati 7 atti da diversi gruppi consiliari. Una seduta durata circa sei ore in cui non si è riuscito a trovare nessun punto di accordo. Al termine della seduta, si è rimandato tutto a lunedì mattina, affidando ai capigruppo il compito di trovare una sintesi fra tutti gli atti presentati, creando uno comune.

L’atto comune Dopo l’incontro tra i capigruppo, nel pomeriggio di lunedì si è riunito il consiglio comunale nel quale è stato presentato l’atto congiunto, che impegna il sindaco e la giunta su sette punti in materia di sicurezza. Adottare provvedimenti per consentire alla polizia municipale di svolgere compiutamente il ruolo di forza e garantire incisiva presenza sul territorio; iniziare, insieme alla commissione consiliare competente, un’opera di revisione del regolamento di polizia urbana; attivarsi con immediatezza per utilizzare gli 84 mila euro di fondi regionali e comunali già disponibili che possono essere impiegati per il potenziamento del sistema di videosorveglianza; coinvolgere i gestori dei locali per un progetto di salvaguardia del decoro urbano; l’elaborazione di un piano di coordinamento di tutte le forze dell’ordine.

L’ATTO DI INDIRIZZO APPROVATO

I commenti L’atto comune è stato messo ai voti. Su 30 votanti, tutti sono stati favorevoli. Il capogruppo del Pd, Andrea Cavicchioli, ha descritto l’atto unitario come «un punto di riferimento interessante e un forte stimolo che lancia un messaggio positivo alla città». Marco Cecconi (FdI-An) commenta così: «Finalmente, dopo anni di oblio e sottovalutazione, l’amministrazione deve affrontare e risolvere il problema della polizia municipale, da troppo tempo sotto organico e con dotazioni strumentali da terzo mondo. Finalmente, le (poche) telecamere di videosorveglianza, da mesi fuori-uso, tornano a funzionare e, soprattutto, se ne prevede una massiccia implementazione. Finalmente, si parla di vigile di quartiere e di turnazioni notturne più estese e capillari. Finalmente, dopo il paravento delle ristrettezze di bilancio, spuntano ‘miracolosamente’ nelle pieghe dei conti di Palazzo Spada circa 200mila euro da impegnare subito per affrontare le prime emergenze sul fronte sicurezza. Finalmente, agli impegni che si vanno ad assumere corrisponde un cronoprogramma e l’obbligo preciso di periodici aggiornamenti al consiglio comunale». Enrico Melasecche, Angelica Trenta e Francesco Ferranti concordano su un punto: «Vigileremo sui lavori della giunta come abbiamo sempre fatto. L’atto unitario dovrà avere seguito e non dovrà fare la fine di tutti gli altri atti».

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